A causa della crisi, ma sopratutto dell’emergenza Covid-19, sono moltissimi i lavoratori che si sono trovati e che presto si troveranno a sapsso, per il fallimento delle aziende o il taglio delle risorse.
Un tasso di disoccupazione per i giovani tra i 15 e i 24 anni che sfiorava a gennaio il 29,3%. Mentre se si esamina un campione fino ai 35 anni si arriva al 9,8%.
Dati che fanno rabbrividire e che sono destinati a peggiorare con il susseguirsi degli eventi post-coronavirus, per il quale lo Stato ha messo in atto diverse contromisure finanziarie, tra cui il Bonus Giovani.
Di che si tratta
Il Bonus Giovani si riferisce alle persone di età non superiore ai 35 anni. A marzo l’INPS ha pubblicato le modalità per poter fare la richiesta ed ottenere le agevolazioni. Il Bonus difatti, altro non è che un esonero o una riduzione contributiva verso chi assume persone con i requisiti indicati, ma solo per contratti subordinati a tempo indeterminato.
Come è risaputo in Italia i costi del lavoro sono davvero alti, molte aziende propendono a incentivare il lavoro nero, a causa delle alte tasse che vengono pagate sui dipendenti regolarmente assunti. Nella classifica mondiale, l’Italia si piazza al 4° posto per i costi più alti, dopo Lituania, Svezia e Francia, in testa alla classifica.
Il nuovo sgravio del 2020
Il bonus lavoro per gli under 35 era stato pensato già nel 2017, prorogato all’anno successivo con il Decreto Dignità e modificato nel 2019, che hanno abbassato all’età di 30 i beneficiari del bonus dal 2021. Tuttavia è stato confermato il tetto dei 35enni fino al 2020.
Il bonus prevede che i contributi a carico delle aziende siano dimezzati per 3 anni se il contratto viene stipulato a tempo indeterminato. Viene concesso l’esonero fino a 3000 euro all’anno con una soglia mensile massima di 250 euro. Mentre lo sgravio sarà del 100% per le assunzioni che avvengono nelle regioni del Sud.
Come si ottiene
Il bonus avrà effetto per quei lavoratori che non abbiano mai avuto un contratto a tempo indeterminato. Non abbiano usufruito di altre agevolazioni fiscali per l’assunzione. Non siano lavoratori domestici.
Tra le aziende che possono richiedere il bonus troviamo gli enti pubblici ed economici, gli istituti autonomi di case popolari, enti che sono divenuti società di capitali, le ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, le aziende speciali costituite anche in consorzio, i consorzi di bonifica e quelli industriali, gli enti morali ed ecclesiastici.