Arriva nuovo decreto, torna l’autocertificazione e divieto di spostamenti fra province

Necessaria in Campania e anche in Lombardia. Torna l’autocertificazione per gli spostamenti. L’atto già conosciuto da tutti gli italiani durante, come riporta repubblica.it, il lockdown tra marzo e maggio serve nuovamente nelle regioni italiane che stanno adottando ulteriori misure restrittive rispetto all’ultimo Dpcm per contrastare la diffusione del coronavirus.

L’autocertificazione, dopo l’ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca il 20 ottobre, che vieta gli spostamenti tra le province di Napoli, Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, sarà “in vigore” in Campania dal 23 ottobre.

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Come già previsto nel caso del lockdown nazionale, anche stavolta l’autocertificazione deve essere compilata per motivare i propri spostamenti, nel caso della Campania, tra una provincia e l’altra.

L’ordinanza di De Luca prevede che ci si possa spostare tra una provincia e l’altra soltanto per: motivi di salute; comprovati motivi di lavoro; comprovati motivi di natura familiare; motivi scolastici e/o afferenti ad attività formative e/o socio-assistenziali; altri motivi di urgente necessità

I tavolini di un ristorante in galleria Vittorio Emanuele a Milano, 19 ottobre 2020. Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità ), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedi¬ 22 ottobre. E’ la proposta che, all’unanimità , i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus

Anche in Lombardia torna l’autocertificazione. L’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana e dal ministro della Salute Roberto Speranza prevede la chiusura notturna nella regione da giovedì 23 ottobre dalle 23 alle 5 del mattino

I tavolini di un ristorante in galleria Vittorio Emanuele a Milano, 19 ottobre 2020. Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità ), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. E’ la proposta che, all’unanimità , i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus

Nell’ordinanza è previsto che durante la chiusura ci si possa spostare solo per “comprovate esigenze lavorative”, situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute. È in ogni caso permesso il rientro a casa

Una veduta di piazza del Duomo a Milano, 19 ottobre 2020. Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità ), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì¬ 22 ottobre. E’ la proposta che, all’unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus.

Dunque, anche in Lombardia, sarà necessaria una autocertificazione e le sanzioni sarebbero quelle previste dal decreto dello scorso 25 marzo sull’emergenza coronavirus

Nell’autocertificazione, il firmatario dovrà dichiarare il proprio abituale domicilio e un recapito telefonico.

Chi compilerà l’atto dovrà inoltre dichiarare di “non essere sottoposto alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al Covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle Autorità sanitarie)”.

Nell’atto dovrà essere riportato che si è «consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale» regolate dall’articolo 495 del Codice di procedura penale.