Potremmo battezzarlo bonus lockdown: è il nuovo ristoro contributivo messo a disposizione, come riporta trendonline.com, dei datori di lavoro direttamente dall’Inps. Per poterlo richiedere la società deve aver registrato una riduzione del proprio fatturato a causa dell’emergenza Covid. Per un massimo di quattro mesi, i datori di lavoro avranno la possibilità di scontare i contributi dei propri dipendenti del 100%. Questo potrà essere accordato nel caso in cui sia stata registrata una perdita del 20% del fatturato. Nel caso in cui la perdita sia inferiore, il cosiddetto bonus lockdown sarà ridotto al 50%.
Questo, in sintesi, è l’aiuto diretto che arriva dall’Inps ed è una delle novità inserite nella bozza del DL Ristori, approvata martedì dal Governo. Tra le novità che sono state messe sul tavolo, per il mondo delle imprese, vi è anche la terza proroga del divieto di licenziamento, che comunque è stato nuovamente modificato. Questa volta il divieto non sarà più legato alla fruizione della cassa integrazione Covid, come era previsto fino ad oggi, ma sarà valido per tutti fino al 31 gennaio 2021. Viene a decadere, quindi, anche il tetto massimo temporale del 16 novembre, giorno in cui i datori di lavoro avrebbero potuto riprendere a licenziare.
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Bonus lockdown: cosa prevede l’aiuto dell’Inps!
Proviamo a vedere nel dettaglio cosa prevedere questa sorta di bonus lockdown e che cosa mette in campo direttamente l’Inps. Al momento la misura è ancora in fare di gestazione, ma quello che è evidente dalle prime indiscrezioni che stanno circolando, è che dovrebbe ristorare i datori di lavoro che appartengono ai settori economici che sono interessati dal nuovo lockdown. E’ stato escluso il settore agricolo. Ma in cosa consiste la misura? Molto semplicemente vengono sospesi i contributi che si dovrebbero pagare all’Inps per i lavoratori dipendenti: sarà possibile non pagarli nel caso in cui ci sia uno stop totale dell’attività a causa della nuova emergenza coronavirus. Questa sorta di bonus lockdown è fruibile per un periodo massimo di quattro mesi, da consumare entro maggio 2021. Il valore economico di questa sorta di bonus non è fisso, ma è calcolato in base alla perdita del fatturato.
Nel dettaglio è pari a:
nel caso in cui si sia registrata una riduzione di fatturato inferiore al 20%: sconto del 50% dei contributi previdenziali;
nel caso in cui la riduzione del fatturato si superiore al 20%: esonero totale del pagamento dei contributi Inps.
Bonus lockdown: il rovescio della medaglia
Starebbe arrivando un vero e proprio bonus da parte dell’Inps. Non stiamo parlando di una vera e propria erogazione di denaro, ma di un risparmio diretto sui contributi mensili, che le aziende dovrebbero versare. Il rovescio della medaglia, però, è che il Decreto Ristori ha prorogato il divieto dei licenziamenti. Un rovescio della medaglia che è una buona notizia od una cattiva notizia: tutto dipende dal punto di vista con il quale la si guarda.
Il divieto dei licenziamenti è positivo dal punto di vista del dipendente, che non si ritrova senza lavoro proprio in questo periodo. Dall’altro è una limitazione dei diritti dell’impresa, che rispettando le disposizioni di legge, dovrebbero avere il diritto di assumere o licenziare in base alle proprie esigenze produttive.
Torniamo, comunque, al nostro Decreto Ristori: è stato prorogato il divieto dei licenziamenti collettivi ed individuali; quello, per intenderci, che era stato introdotto con il Dl n. 18/2020 – il Cura Italia – e prorogato una prima volta con il Dl n. 34/2020 – il famoso Dl Rilancio. Il divieto si applicherebbe in questi casi:
alle procedure di cui agli artt. 4, 5 e 24, della legge n. 223/1991 (licenziamenti collettivi);
ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (art. 3 legge n. 604/1966), nonché alle procedure di conciliazioni (previste dall’art. 7 della legge n. 604/1966).
Ricordiamo che, originariamente, la norma prevedeva un divieto assoluto di effettuare i licenziamenti per i dipendenti in forza al 17 marzo.
Le condizioni finali
Proviamo ancora ad andare a vedere cosa prevede il Decreto Ristori per quanti abbiano intenzione di richiedere il bonus lockdown all’Inps. La bozza del documento prevede che, almeno fino al 31 gennaio 2021, sia preclusa al datore di lavoro – indipendentemente dal numero di dipendenti assunti – la possibilità di licenziare. Restano, comunque, sospese tutte le procedure di conciliazione. Il divieto non si applica nelle seguenti ipotesi: personale già impiegato in appalti; licenziamenti per cessazione definitiva dell’attività; accordo aziendale d’incentivi all’esodo; licenziamenti in caso di fallimento.
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