Una pellicola sorprendente e adrenalinica, che non lascia un solo attimo di respiro agli spettatori
di Andrea Lepone
La suspense è continua, ininterrotta, a tratti ammaliante, spezzata esclusivamente dalle numerose sparatorie e dai combattimenti corpo a corpo che vedono protagonista l’inossidabile Keanu Reeves
Distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dallo scorso 16 maggio, “John Wick 3 – Parabellum” altro non è se non la consacrazione di un saga action entrata ormai di diritto nell’immaginario collettivo mondiale. Una pellicola adrenalinica, che non lascia un solo attimo di respiro agli spettatori. La suspense è continua, ininterrotta, a tratti persino ammaliante, spezzata esclusivamente dalle numerose sparatorie e dai combattimenti corpo a corpo che vedono protagonista l’inossidabile Keanu Reeves. Proprio dalle varie scene di lotta si può evincere la cura maniacale delle coreografie che animano l’intero lungometraggio, e che rendono l’opera ipnotica, a tratti perfino mistica. Questo, e molto altro, è il terzo capitolo dell’epopea incentrata sulle gesta dell’implacabile killer John Wick. Questa volta però, oltre al leitmotiv del sicario sterminatore, la pellicola propone anche un barlume di canovaccio narrativo, eccellendo proprio lì dove in passato aveva fallito. Non è di certo un caso che sia stato proprio il film diretto da Chad Stahelski a spodestare “Avengers: Endgame” dal trono del box office statunitense. Sono molti i colpi di scena che “John Wick 3 – Parabellum” regala agli spettatori, andando a definire un tessuto sintattico più articolato rispetto ai due capitoli che lo hanno preceduto. Lo stile del lungometraggio pare quasi strizzare l’occhio ad alcuni film cult che hanno fatto la storia del genere action nel corso degli anni ’80 e ’90, mescolando sapientemente azione e momenti comedy intrinseci di humor nero e tagliente ironia. Quello in cui il sicario si muove sembra essere un mondo parallelo, losco, autosufficiente e indipendente, che tra pegni, grandi tavole e organizzazioni criminali regala ritmo ad una pellicola sorprendente, che vede la partecipazione di Laurence Fishburne e, soprattutto, di una fantastica Halle Berry nelle vesti di Sofia, micidiale assassina vicina al protagonista. La sceneggiatura, firmata da Derek Kolstad, Shay Hatten, Chris Collins e Marc Abrams è solida e punta tutto, oltre che sugli immancabili scontri all’ultimo sangue, sul divertimento puro della scoperta e sul tratteggiamento di un’ambientazione suburbana affascinante, che avvolge tra le sue spire tutti gli interpreti del lungometraggio. Ancora una volta dunque, il franchise legato a John Wick non disdegna di spingere sull’acceleratore per stupire il proprio pubblico, affermandosi nuovamente come una delle migliori produzioni cinematografiche degli ultimi anni.