Superato lo stato dell’infezione da Covid, spesso restano sintomatologie importanti che invalidano in maniera più o meno grave i pazienti. Si tratta del Long Covid. I più diffusi, tra i sintomi sono l’astenia, cioè la debolezza, l’anoressia, la febbre, dolori di vario tipo e la stanchezza fisica. C’è poi la stanchezza mentale che provoca difficoltà di concentrazione ma anche problemi di memoria.
I disagi del Long Covid
Dai rapporti dei ricercatori sono evidenziati diversi “danni a lungo termine” agli organi del sistema respiratorio, cardiovascolare, nervoso, dell’apparato otorinolaringoiatrico, sulla cute, gastrointestinale, ematologico, endocrino e ai reni”.
Questa varietà di sintomi relativi al Long Covid deve essere affrontata da diverse competenze specialistiche e servizi di cura dedicati.
Quanto è diffuso
L’Istituto Superiore di Sanità si rifà ad alcuni studi per valutare l’estensione del problema. Secondo l’Oms, una persona su quattro che ha avuto l’infezione virale, manifesta sintoni dopo 4-5 settimane. Dal Regno Unito i dati indicano invece un’incidenza del 13% dei pazienti, ma lo studio è riferito a 12 settimane dall’infezione. Per L’Università di Milano e l’Istituto Mario Negri, i sintomi del Long Covid sono presenti anche dopo un anno, ma lo studio si riferisce a coloro che hanno avuto una forma più grave del Covid.
Indipendentemente dal numero esatto, gli italiani che hanno e avranno ancora sintomi dopo il superamento dell’infezione sono migliaia. Questi pazienti avranno quindi bisogno di visite mirate. I più colpiti risulterebbero essere le donne e gli anziani, ma anche le persone obese o in sovrappeso e naturalmente chi è dovuto ricorrere a ricovero ospedaliero.
La creazione di strutture di cura adeguate
Il Ministero della Salute ha destinato all’Istituto Superiore di Sanità un finanziamento per attuare centri clinici idonei ad affrontare queste patologie. Regioni e medici di famiglia hanno avviato un censimento dei centri già attivi. Gli ospedali coi reparti di cardiologia, pneumologia e neurologia sono impegnati a visitare persone che hanno strascichi importanti dell’infezione. L’obiettivo ora è di unire le conoscenze specialistiche per la creazione di un protocollo di diagnosi e cura. Il riconoscimento del Long Covid presuppone una serie di interventi medico-farmacologici mirati ed è assolutamente necessario che questi siano concertati a livello sanitario.
Un dato impossibile da valutare
E’ fuori di dubbio che esistano persone che non sono neanche consapevoli di aver contratto il contagio del virus. Hanno avuto il Covid, ma ne sono ignari, sono gli “asintomatici“. Se non si sono sottoposti a tampone e non sanno di aver contratto il virus, hanno probabilmente superato la fase della malattia nella totale inconsapevolezza. (Forse anche contagiando gli altri). Non esiste quindi per loro il sospetto che lo stato di disagio fisico, tra le patologie elencate, possa essere dipendente dal Covid. Queste persone sono tuttavia vittime del Long Covid e i loro disagi sono lo strascico della malattia.
Foto: mediciadomicilio.net