Belfiore, Nonostante il covid, realizzati in 2 anni 18 km di acquedotto

Verrà inaugurato e diventerà operativo entro pochi giorni il nuovo campo pozzi realizzato da Acque Veronesi in località Bova, nel comune di Belfiore, in provincia di Verona. Ultimate le operazioni di collaudo e pulizia, è ora in fase di ultimazione l’igienizzazione delle condotte della lunghezza di 18 chilometri, da Bova a Madonna di Lonigo, in provincia di Vicenza, con un diametro nominale 1000/600. Ne ha dato conferma oggi il Commissario Straordinario per l’Emergenza Pfas in Veneto, Nicola Dell’Acqua, precisando che il costo di questa prima parte dell’opera commissariale ammonta a 24,2 milioni di euro. Inizia così ufficialmente la graduale fase di spegnimento dei pozzi contaminati da uno dei più gravi eventi di inquinamento delle acque superficiali della storia, che ha coinvolto centinaia di migliaia di cittadini e decine di Comuni di una vasta area tra le province di Verona, Vicenza e Padova.  “Quest’opera – fa notare il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – è stata realizzata in due anni, da primavera 2019 a oggi, nonostante le gravi difficoltà create dalla pandemia, per rispondere alle quali è stato necessario uno sforzo del tutto particolare, di cui ringrazio Acque Veronesi e tutte le maestranze che vi hanno lavorato.  E’ bello pensare a questo acquedotto anche come un simbolo di quel rinascimento che il Veneto saprà realizzare quando sarà stata vinta la battaglia contro il Covid. 250 litri al secondo di acqua nuova, perfettamente pulita, da bere senza alcun timore, sono anche un’onda di speranza nel futuro. Sono orgoglioso di constatare – conclude il Governatore –  che in Veneto, aldilà della battaglia sanitaria, stiamo portando avanti realizzazioni straordinarie, come questo acquedotto, i cantieri della tempesta Vaia, il nuovo ospedale di Padova, le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 con le relative opere. Non è impresa da tutti, ma è impresa da veneti”. Il Commissario Dell’Acqua tiene inoltre a precisare che “rimane comunque operativa l’attività di filtraggio alla centrale di Madonna di Lonigo, ridimensionata sensibilmente anche nei costi, a fronte della minore quantità di acqua contaminata da trattare”. Proseguono peraltro secondo i programmi i lavori relativi alle opere in carico agli altri soggetti attuatori, con previsione di ultimazione entro il prossimo anno.

 

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