Treviso, Inaugurato il Centro Trapianti di midollo osseo allogenico

Ho inaugurato all’ospedale di Treviso il nuovo centro per il trapianto di midollo osseo allogenico. Fortemente voluto dalla regione Veneto, sarà operativo dal prossimo autunno con una trentina di trapianti l’anno. D’ora in poi i pazienti di Treviso e Belluno non dovranno più emigrare per curarsi”. Con queste parole il presidente della Regione ha presentato la nuova struttura all’avanguardia a Ca’ Foncello. A dirigere il centro sarà la dott.ssa Marta Stanzani, specialista in Ematologia con esperienza ultraventennale presso il Centro Trapianto di Midollo Osseo Allogenico dell’Istituto di Ematologia e Oncologia “L. e A. Seràgnoli” dell’Università di Bologna. Saranno messe a disposizione del Centro quattro camere, ricavate nella prima fase negli ambienti già esistenti al Ca’ Foncello, ristrutturati per soddisfare i requisiti strutturali richiesti, e successivamente presso la Cittadella della Salute. “L’inaugurazione di oggi è la prova provata che le idee nascono dei territori. La nostra è la filosofia della piccola Atene. A Treviso non c’era l’università di medicina e ora abbiamo vari corsi di laurea. Così cresce l’ospedale – sempre grazie alle associazioni e ai volontari – e cresce la comunità, al punto da attirare luminari di fama internazionale. Mi riferisco al prof. Damiano Rondelli, tra i maggiori esperti internazionali nell’ambito di questa complessa procedura terapeutica. Direttore della Divisione di Ematologia/Oncologia e Responsabile del Centro trapianti dell’Università dell’Illinois, il prof Rondelli – ha spiegato il governatore – monitorerà per i primi due anni lo sviluppo e la crescita della nuova Unità di trapianto di midollo osseo allogenico trevigiana; inoltre coordinerà un piano di training  a Chicago per i medici, infermieri e biologi maggiormente coinvolti nel programma di trapianto, infine svilupperà un percorso di formazione attraverso un programma di educazione continua”. Il trapianto allogenico di midollo osseo, o meglio di cellule staminali emopoietiche (CSE), da donatore familiare o non familiare, rappresenta da anni la procedura terapeutica di elezione per il trattamento di numerose malattie oncoematologiche (leucemie acute in primis, ma anche alcune forme di linfoma, mieloma, mielofibrosi) e non (aplasie midollari, talassemie, malattie congenite del metabolismo, immunodeficienze severe). Nel quinquennio 2016-2020 sono stati 80 i pazienti seguiti presso l’Ematologia di Treviso e residenti nella Ulss 2: 54 hanno effettuato il TMO in sede extraregionale, 26 in Regione (10 a Verona, 8 a Vicenza, 8 a Mestre). A questo dato vanno aggiunti i pazienti residenti nella Provincia di Belluno che, seguiti a Treviso come centro “hub” nelle prime fasi della malattia, sono stati successivamente indirizzati al TMO allogenico in altre sedi. “Noi stiamo investendo moltissimo in sanità, dove eseguiamo 80 milioni di prestazioni all’anno, che valgono 9,6 miliardi di euro. Servono passione e nuove tecnologie. Posso in questo senso rivelare – ha annunciato il presidente della Regione – che il progetto bandiera del Pnrr parlerà di sanità con una visione di prospettiva. Sarà innovativo e spiazzante. La sanità è in piena trasformazione, non dobbiamo essere autoreferenziali. I Lea, livelli essenziali di assistenza, dicono che siamo i migliori d’Italia, però non possiamo sederci sugli allori. Poi certo che i medici devono essere pagati di più, lo dico da anni, ma dobbiamo rispettare contratti nazionali, quindi questa partita dobbiamo giocarla tutti insieme…Intanto – conclude il governatore – noi investiamo nelle migliori tecnologie a livello sanitario. A breve arriverà la 7 tesla, una macchina che costa 9 milioni, e abbiamo robot in tutti gli hub provinciali. Gli investimenti li facciamo sulle idee. E finché trovo pazienti impazienti vuol dire che bisogna continuare a investire. Però ricordo che la nostra sanità, sempre più di qualità, è per tutti, mentre un trapianto di midollo osseo allogenico a Chicago costa 300-500 mila dollari”.

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