Comunemente li chiamano ‘Raduni’, parola che sa di qualcosa di militaresco, ma sono tutt’altro: una gioiosa esplosione di colori e sentimenti racchiuse in quelle lamiere che ci parlano di un tempo passato
Le macchine d’Epoca ‘un pezzo della nostra vita’
Possiamo fare un parallelo tra le ‘macchine d’Epoca’ e le canzoni di una ‘stagione passata’, ma il paragone a modo d’esempio ci sta a pennello nella realtà.
Le macchine d’Epoca sono lo sfondo su cui si proiettano i nostri ricordi. Come i ricordi, esse fanno parte della nostra vita. Le viviamo inconsciamente, e poi ce le ritroviamo nei nostri discorsi parlando della prima macchina o della Balilla dello zio Pino, con la quale abbiamo fatto, noi bambini, una gita in una assolata giornata di tanti anni fa…
Se poi sfogliamo un album di fotografie, le nostre amate macchine sono la, accanto a noi ed ai nostri affetti, magari non come soggetto della foto, ma come sfondo della nostra vita. “Ecco la Seicento di papà, l’Opel Olyimpia dello zio Ettore, la Balilla dello zio Pino, l’Anglia del collega di papà“.
Magari guardando le foto e i filmini a 35 mm che abbiamo trasposto in digitale vediamo quella favolosa macchina che da bambini è stata oggetto dei nostri desideri, quella macchina che quando sarò grande e lavorerò me la compro, ma poi da grandi con altre esigenze ed altre macchine acquistate, non abbiamo più pensato a quella macchina che però è rimasta sempre nei nostri sogni, come un ricordo del primo amore.
Le vetture non “attuali”
Per alcuni la macchina chiamiamola pure non attuale costituisce il retaggio di una scrupolosa cura nel conservare ciò che si è posseduto nella giovinezza, o ciò che si è ereditato da qualche parente, ma per altri è frutto di un acquisto su un mercato nel quale non è difficile procurarsi una macchina in buone condizioni, sempre usando accuratezza nell’acquisto.
Ma l’amore per le macchine datate non è solo di quelli che hanno vissuto i tempi ai quali si riferiscono dette macchine, ma anche dei giovani per i quali esse costituiscono un momento di ammirazione e di passione.
Le macchine di una volta, non erano accessoriate come quelle di adesso, non si parlava tanto di sicurezza, anche la comodità lasciava a desiderare e non era di tutte, di elettronico non c’era proprio niente, ma tutte avevano qualcosa di distinguibile quasi un’anima.
Auto d’Epoca e auto Storiche
Si suole fare una distinzione tra auto d’epoca e auto storiche, sono due categorie ben distinte e regolate dal Codice della Strada.
La differenza principale sta nel fatto che le auto d’epoca sono state cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) perché non sono dotate dei requisiti, oggi, necessari ad un’auto per circolare.
Queste auto sono destinate non alla circolazione ma alla conservazione in musei, pubblici o privati, o presso le sedi di associazioni culturali. Inoltre, queste auto per essere definite d’epoca devono essere iscritte in un apposito elenco del Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
La circolazione su strada è consentita alle auto d’epoca solo previa autorizzazione rilasciata dall’ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri in occasione di specifici eventi, di solito raduni di auto d’epoca, solo per il tempo necessario a svolgere l’evento e lungo un tragitto prestabilito.
Le auto storiche, contrariamente a quanto si pensa, sono auto che possono circolare tranquillamente su strada perché hanno tutti i requisiti previsti dal Codice della Strada e non sono state cancellate dal PRA. Tuttavia, per essere considerata storica un’auto deve essere iscritta in uno di questi registri: ASI, Storico Lancia ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI. Per quanto riguarda l’età, invece, il Codice dice che un’auto può diventare storica solo se è stata “costruita”, non immatricolata, da almeno 20 anni.
I benefici per i possessori
I benefici di possedere un’auto d’epoca, ma anche un’auto storica, sono molti. Per prima cosa il valore dell’auto sul mercato dell’usato: le auto d’epoca hanno un mercato completamente separato da quello delle auto normali, con prezzi che possono diventare altissimi, mentre quelle storiche attirano davvero tanto interesse da parte dei collezionisti. Soprattutto se in ottime condizioni e se non hanno subito modifiche rispetto al modello originale. Dal punto di vista fiscale, per via dell’età, le auto d’epoca non pagano il bollo mentre le storiche o non lo pagano o lo pagano al 50%. Per quanto riguarda l’assicurazione, infine, le polizze delle storiche costano molto poco mentre le auto d’epoca vanno assicurate solo per i brevissimi periodi in cui vengono fatte circolare.
La Biella un’associazione di Monterotondo
I proprietari di macchine d’epoca di solito aderiscono ad associazioni per meglio tutelare il loro hobby.
Nel territorio di Monterotondo è molto attiva La Biella, abbiamo incontrato Marco Riocci il suo Presidente, che ci ha fornito molte notizie sulla sua attività della sua associazione.
La Biella è stata costituita nel novembre del 2009 e attualmente conta un centinaio di iscritti. L’associazione offre una vasta gamma di servizi ai suoi associati, servizio di consulenza, consigli per l’acquisto delle vetture, inoltre organizza eventi per promuovere la cultura delle macchine d’epoca.
I raduni sono eventi che oltre a promuovere la conoscenza delle macchine d’epoca sono un momento d’incontro tra i vari associati, che possono così confrontarsi su argomenti attinenti la meccanica delle macchine, sempre tutto in clima gioioso, possibilmente disponendo una riunione conviviale, e un tour per la conoscenza di siti del territorio.
Gli ultimi eventi:
Il 29 maggio si è svolto presso il Centro Commerciale di Monterotondo una ‘esposizione statica’ alla quale hanno partecipato 150 macchine, l’evento è stato allietato dalla partecipazione di un corpo di ballo di una scuola di danza. Il Presidente Marco Riocci ci parla dei programmi che sono di prossima realizzazione: degli incontri tra i soci nella 3° domenica di ogni mese, che dovrebbero iniziare dal mese di settembre e poi anche un progetto ambizioso da sviluppare quello dell’attività informativa nelle scuole.
Diamo la parola al Presidente della ‘La Biella’ Marco Riocci
” La macchina d’epoca non costituisce solamente un culto estetico per il suo valore storico, ma è un momento interessante che ci induce ad una riflessione, non solo sul passato, ma anche sull’attualità. L’evoluzione tecnologica delle autovetture ha seguito lo sviluppo della nostra società, e in questa evoluzione possiamo riconoscerci, e trovare in essa parte della nostra vita, che è fatta anche di ricordi. Avvicinarsi ad un’auto d’epoca durante un ‘raduno’ o in una ‘esposizione statica’ è come affacciarsi ad una finestra sulla storia. Le macchine di un tempo avevano quell’unicità, che adesso non riscontriamo più nelle macchine attuali, aveva quel qualcosa che possiamo definire senza esagerazione un’anima’, non penso che le macchine attuali possano diventare in un futuro macchine d’epoca, se non con qualche eccezione.”