Il Covid e la guerra in Ucraina hanno reso ancora più drammatico un quadro che già appariva difficile.
Il più recente rapporto Caritas sulle povertà a Roma, risalente allo scorso aprile, appare la fotografia di una realtà che, nei prossimi mesi, rischia addirittura di peggiorare.
Il documento indica che il 23,6% dei romani vive in condizioni di disagio economico, con un reddito annuo inferiore ai 15mila euro. Il 10,3% patisce uno stato di “grave deprivazione materiale”. Il 14,1% è a rischio povertà. E il 6% “arriva con fatica a fine mese”.
Municipio Roma VI
Il fattore geografico incide sui risultati ottenuti. Basti pensare che, se nel VI Municipio il reddito medio annuo è 17.460 euro, nel centro cittadino sale a 39mila euro. E ancora nel VI Municipio il 13,4% delle famiglie con minori ha un reddito pari o inferiore a 25mila euro. Il VI Municipio, detto “delle Torri”, si conferma, quindi, una realtà complessa, popolosa (257.000 abitanti) e particolare, con record negativi, come ad esempio il maggior tasso di criminalità di Roma e il più alto tasso di povertà per redditi familiari, ma al contempo con una grande voglia di riscatto da parte dei residenti e delle tante realtà che operano sul territorio nel campo del sociale.
La Caritas
Ma torniamo alla relazione della Caritas: alla povertà e alla precarietà lavorativa si aggiungono la solitudine e la dispersione scolastica: circa il 45% della popolazione romana vive da sola, mentre il 9,6% degli studenti non finisce il percorso di studi.
Oggi in città il gruppo più numeroso di lavoratori (540.000 persone) dichiara meno di 10.000 euro, seguito dal ceto medio, ovvero da 520mila contribuenti che dichiarano tra i 26mila e i 55mila euro.
Numerosi sono anche quelli che non superano i 15mila euro (205mila persone), e che guadagnano tra i 15 e i 26mila euro (413mila persone). Tanti, troppi, quelli chiamati a fare i conti con una crisi ormai endemica, dove la marginalità dei quartieri periferici difficilmente trova sbocchi o occasioni di riscatto.
Associazionismo
A pesare sulle famiglie sono anche i rincari del materiale scolastico, per fronteggiare i quali, anche quest’anno, “Nonna Roma” ha lanciato la “matita sospesa”, il progetto di mutuo soccorso che mira a garantire parità d’accesso al diritto allo studio.
Il Codacons ha calcolato in quasi 1300 euro, per il 2022-2023, la spesa scolastica a studente, con incrementi da capogiro dovuti (anche) al caro-bollette che aumenta i costi per le aziende che producono zaini, libri, cancelleria e astucci. Se poi vengono sponsorizzati dagli “influencer”, ancora peggio.
Per questo a Roma sono sempre di più le famiglie che chiedono aiuto alle associazioni di mutuo soccorso, come per esempio Nonna Roma.
Anche quest’anno l’associazione accoglie le richieste di chi non ha possibilità di sostenere la spesa, già fiaccato da affitti, bollette sempre più alte, prezzi della benzina alle stelle.
Per riuscirci l’associazione ha necessità di reperire materiale, dai temperini alle penne sino agli astucci, le gomme per cancellare, pennarelli, pastelli, squadre e righelli.
Tutto può essere donato e consegnato in via Palmiro Togliatti 979 il martedì dalle 15 alle 19, il mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16.
di B. Messineo