Uno stadio che va fatto in vista degli Europei 2032
Il neoministro allo Sport ed ai Giovani, Andrea Abodi lo dice ai giornalisti a Montecitorio. “Lo stadio della Roma si deve fare”.
L’ex numero uno della Lega Serie B, si dice convinto che otterremo l’assegnazione dei Campionati Europei del 2032 se sapremo dimostrare di essere affidabili e se avremo concretezza piuttosto che sogni.
E Lotito?
Alcuni mesi fa anche Lotito ha presentato al Campidoglio un progetto per lo stadio della Lazio. Alessandro Onorato, assessore allo Sport aveva replicato: “Per il Flaminio, i biancoazzurri hanno tempo fino a dicembre per presentare la loro proposta”. In quell’occasione inviò a Lotito la documentazione richiesta.
Non si può temporeggiare
Onorato ha sottolineato che ulteriori attese non sarebbero possibili proprio per non ricadere negli errori commessi dalle precedenti Giunte. “Si attendono progetti che poi non arrivano – ha aggiunto l’assessore – col risultato che oggi il Flaminio è diventato l’espressione dell’immobilismo”. L’adeguamento della struttura dovrà essere pensato in visione degli eventi calcistici a livello europeo, ha precisato Onorato, evidenziando come questa non sia una cosa scontata.
Il Flaminio
Al primo posto nella scala degli interventi per adeguare il Flaminio agli eventi internazionali, è l’incremento dei posti da 28 mila ad almeno 40 mila. Cinzia Esposito, architetto a capo della Direzione Sport in Commissione Capitolina ha spiegato il progetto. “È possibile avvicinare o poggiare delle strutture sospese con cui coprire e adeguare l’impianto senza invaderlo nelle sue murature, senza opprimerlo a livello visivo”. Ha però ammesso che questa sarebbe una soluzione molto costosa.
Dal presidente della Commissione Sport, Nando Bonessio, arriva una proposta alternativa che oltre a sembrare una provocazione, anticipa che lo stadio della Lazio per adesso potrebbe restare lettera morta. “E se invece di destinare la struttura al gioco del calcio si pensasse di riconvertire lo Stadio Flaminio a velodromo o a pista di atletica indoor? – Propone Bonessio – Sono strutture sportive di cui non solo è priva la nostra città ma l’intero Paese: pensiamoci”.
Una scelta “obbligata”
Roma, in ogni caso, necessita di un impianto importante per ospitare il calcio. Una struttura importante che oltretutto è utile per la prospettiva dell’edizione del 2032 degli Europei. Se è archiviata l’ipotesi di Tor di Valle, la soluzione più ovvia, a questo punto, resta quella della società giallorossa. Abodi quindi rimarca con forza che per la candidatura della Capitale per gli Europei di Calcio, l’impianto di Pietralata “Si deve fare”, e ricorda che per la presentazione del progetto all’Uefa, il tempo stringe.
Foto copertina: romagiallorossa.it – Foto Andrea Abodi: wikipedia