E’ arrivato il manganello. La norma sui rave party contenuta nel decreto

decreto rave party

Col Consiglio dei ministri tenuto oggi dal governo, si è affrontata, tra le altre, la norma sui rave party, tema al centro dell’attualità con l’evento di Modena. La norma prevede la “prevenzione e il contrasto ai raduni illegali”.

I punti caldi

Nel testo è specificato che laddove il fatto sia commesso da oltre 50 persone scattano d’ufficio pene che prevedono la reclusione da 3 a 6 anni e multe da 1000 a 10.000 euro. Le misure colpiscono gli eventuali raduni dai quali possa derivare pericolo per l’ordine pubblico o per l’incolumità pubblica.
In caso di condanna si procede poi alla confisca di tutto ciò che è servito per commettere il reato oltre alle cose usate per realizzare l’occupazione abusiva.

La dichiarazione di Giorgia Meloni

Il presidente del Consiglio in conferenza stampa ha detto che con questa norma si configura un nuovo reato, quello di “invasione per raduni pericolosi“. Meloni ha poi precisato: “Inizialmente si era ragionato di intervenire su un’aggravante per il reato che già esiste, e cioè invasione di terreni ed edifici. Abbiamo invece scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l’incolumità pubblica”.

Tolleranza zero

Un decisione forte che non ha potuto evitare reazioni nel mondo giovanile e in determinati ambienti. Pene severe, anche troppo secondo alcuni, che evocano sentimenti di repressione. Critiche anche dal mondo politico che in taluni casi giudica il provvedimento “un’esagerazione troppo di destra”.