Anche chi non è abituato a passare tanto tempo davanti la televisione si accorge come in molte trasmissioni oltre i personaggi principali, veri e propri ‘divi’, che abbiamo imparato a conoscere e che ci sono familiari, ci sono altre persone, che fanno parte anche della trasmissione e che sono relegate a un ‘ruolo di contorno’: essi sono ‘i figuranti’ che contribuiscono con la loro presenza a dare un tono di vivacità e movimento allo spettacolo.
È un pubblico variegato, quelle faccine che sono inquadrate di volta in volta durante la ripresa, consapevoli di andare in onda, per questo avranno detto a parenti, amici e conoscenti: ‘questa sera sono nella tale trasmissione, ti raccomando di andare a vederla’.
Per la produzione televisiva la funzione dei figuranti si inquadra nell’esigenza di avere un pubblico che faccia parte della ‘macchina dello spettacolo’, dove ogni azione deve essere regolata al massimo e deve convergere in un tutto regolato dalla regia, niente deve essere lasciato all’improvvisazione.
Quindi per tale esigenza il pubblico dei figuranti, sia che stia nelle poltroncine della platea o in divanetti e poltroncine vicino agli artisti è soggetto a una cura particolare da parte dell’Ispettore e degli Assistenti di Studio dello spettacolo e prima della trasmissione la cosa principale che viene detta è quella di non spostarsi, e qualcuno dice loro di mettersi a sedere secondo una certa disposizione.
Una raccomandazione che viene fatta precipuamente è quella di essere partecipi e coinvolti a ciò che avviene in studio, e di essere sorridenti. Per far parte di questo pubblico selezionato diverse sono le vie di accesso, per le diverse Reti, per la Rai ad esempio bisogna iscriversi al portale del sito principale per figuranti e claqueur www.rai.it/figurantieclaqueur, per Mediaset e La 7 tramite le agenzie che organizzano il pubblico tv, poi gran parte dei figuranti arrivano in televisione tramite conoscenze e passaparola di chi già è in televisione.
Le trasmissioni possono essere sia in diretta che registrate, per le prime si richiede meno tempo ai figuranti, perché gli orari, gli interventi ed altro sono stabiliti in partenza, per quelle registrate alla fine della trasmissione il regista può decidere di ripetere qualche particolare, che può essere una inquadratura o qualche intervento del conduttore o di qualche ospite, e quindi i tempi si allungano anche di molto.
Questo è il quadro di un lavoro che richiede molto impegno, pazienza e disponibilità e che al contempo a chi lo fa con passione da tante soddisfazioni. A tal proposito sentiamo quanto ci dice Chiara Pasqualoni, figurante in Rai e Mediaset: “Non è affatto una passeggiata! Per arrivare in studio alle 10,30 del mattino, ti devi alzare prestissimo, chi ha la macchina deve farsi ore di guida nel traffico di Roma, per trovare un parcheggio è come trovare un ago in un pagliaio!
Poi ci sono le pause tra una registrazione e l’altra e non sai mai quando si finisce, ma è una grande passione e solo chi ha pazienza e costanza alla fine va avanti senza gettare la spugna, è una immensa soddisfazione partecipare alle trasmissioni ed entrare nelle case delle persone magari insieme al tuo presentatore preferito o conoscere di persona il cantante che hai seguito da una vita intera!”
Chi fa questo lavoro è a contatto con personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, che altrimenti non avrebbe l’occasione d’incontrare e allo stesso tempo ha la possibilità di trovarsi immersi in eventi nel suo svolgersi, questo ci dice Monia Binni, figurante da 9 anni in Rai, Mediaset e La 7: “Conservo di questi anni passati in televisione tanti bei ricordi allegri, colorati e musicali nei programmi di gioco ed intrattenimento, ma anche ricordi di momenti cruciali riguardanti il nostro Paese e il mondo intero vissuti nel momento preciso in cui le notizie venivano trasmesse in diretta nei programmi di attualità.
La figura del claquer di un programma televisivo con attenzione vive sul proprio volto la partecipazione a qualcosa che sta avvenendo davanti ai suoi occhi ne è parte integrante trasmettendo e amplificando così coralmente le emozioni che arrivano al pubblico a casa ancora più intensamente”.