Secondo le stime di un’indagine di Facile.it commissionata a mUp Research e Bilendi, sarebbero circa 3,7 milioni gli italiani che rinunceranno alle ferie nella stagione 2024.
La scelta obbligata dai rincari
La rinuncia alla villeggiatura è a causa dell’aumento dei prezzi delle strutture ricettive, delle spiagge, dei traghetti. Un rialzo dei costi indicato tra il 33 e il 47%.
I traghetti ad esempio fanno riscontrare un incremento dei prezzi del 6,3%, unica eccezione, la tratta Civitavecchia-Olbia che invece fa registrare un callo del 7,4% rispetto allo scorso anno. Rincaro anche per i voli nazionali, + 21% rispetto al 2023 e nel mese di giugno i picchi sono al 34%. In calo invece i collegamenti con l’Europa (-3%).
I “guai economici” continuano poi con gli alberghi, che nelle località marittime chiederanno al cliente il 19,6% in più della scorsa stagione. Le spiagge col noleggio di lettini e ombrelloni obbligano ad un esborso maggiore del 5% rispetto al 2023. Infine anche l’aumento dei prezzi dei ristoranti va a completare il quadro, nelle località marittime, sedersi al tavolo costa il 3,5% in più dello scorso anno.
Come contenere le spese
La soluzione per cercare di mitigare i costi può essere quella della pianificazione anticipata. Prenotare alberghi, traghetti e voli in largo anticipo può permettere un risparmio di denaro. Anche la scelta di periodi meno “pieni” incide sul costo, viaggiare fuori stagione offre una disciplina di prezzi sicuramente più abbordabili rispetto all’alta stagione. L’alternativa all’albergo è un’altra soluzione per risparmiare, si può scegliere di prendere in affitto un appartamento o optare per un periodo in campeggio. Anche per i pasti si può decidere di cucinare da soli o ricorrere al picnic piuttosto che mangiare al ristorante.
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