Dietro l’ideazione e creazione di Proscaenia, la prima e unica piattaforma streaming di teatro oggi esistente, ci sono due giovani napoletani poco più che ventenni, Alessandro Peluso e Gianluca Martinelli: amici da sempre, i due hanno deciso di unire le proprie forze e trasformare una delle loro più grandi passioni in lavoro.
“L’idea nasce durante il periodo scolastico – spiega Alessandro, a suo tempo iscritto all’Istituto Tecnico Commerciale e oggi laureato in Economia – In occasione dell’Alternanza Scuola Lavoro, venne chiesto di sviluppare un progetto che avesse come obiettivo la realizzazione di una start-up. Decisi di partire da quello che più mi piaceva”. Sono gli anni poco prima del Covid, tra il 2017 e il 2018, e Alessandro decide di unire il suo grande amore per il teatro alle esigenze scolastiche: “Una Netflix teatrale – racconta l’Amministratore di Proscaenia – Una piattaforma di streaming dedicata esclusivamente al teatro dove gli utenti possono vedere in qualunque momento i propri spettacoli preferiti”. Un progetto ambizioso e innovativo che vincerà il premio NastartUp 2018.
Alessandro ha però sempre avuto il desiderio di creare qualcosa di proprio così, terminata la scuola, decide di coinvolgere nella propria idea Gianluca, grandissimo appassionato di teatro e attore amatoriale. I due, entusiasti e carichi come solo a vent’anni si può essere, danno inizio all’avventura che li porterà oggi a essere i titolari di un progetto unico.
“Non è stato facile all’inizio – precisa Gianluca – Perché al di là delle difficoltà burocratiche tipiche del nostro Paese, ci siamo scontrati contro i pregiudizi di chi credeva che sfruttare i meccanismi audiovisivi potesse togliere pubblico al teatro, senza comprendere invece che il rischio è esattamente l’opposto, ovvero quello di ampliarlo”. Il pensiero alla base di Proscaenia è infatti ben preciso: caricare e rendere fruibili a chiunque sia interessato spettacoli non più in cartellone che possono in questo modo continuare ad avere vita, con tutti i vantaggi che ne conseguono per le diverse figure a essi legate. “L’obiettivo è creare curiosità in bacini di utenti che sono solitamente distanti dalle sale teatrali, avvicinandoli sempre più alla magia del teatro – dice ancora Gianluca – Farlo comprendere alle vecchie scuole, spesso molto chiuse e radicate, è stato complicato, ma per fortuna ci sono state persone come Maurizio Casagrande che hanno accolto il progetto e lo hanno sposato, comprendendone il valore aggiunto.”
Per far sì che il teatro abbia un nuovo periodo d’oro è necessario rifarlo conoscere: “Si dice sempre che sia di nicchia – aggiunge Gianluca – Ma è sbagliato continuare a mantenerlo tale, perché tutto ciò che è per pochi è destinato a finire. È importante, al contrario, farlo diventare un’abitudine, parte della quotidianità. L’obiettivo deve essere portare sempre più persone a teatro, evitando che tra dieci anni non ci vada più nessuno”.
Alessandro e Gianluca hanno le idee ben chiare su quello che deve essere Proscaenia, soprattutto del ruolo che vorrebbero avesse nella diffusione della cultura teatrale: “Bisogna sensibilizzare i più giovani e ciò è possibile solo portando il teatro nelle scuole. L’obiettivo ora è creare delle convenzioni particolari che permettano agli utenti della piattaforma che hanno magari più difficoltà di andare in sala con delle agevolazioni – spiega sempre Gianluca – Bisogna agevolare le fasce più deboli, così da non restare fossilizzati su quelle medio-alte che sono anche quelle che oggi si stanno allontanando. Si deve presentare il teatro come un’arte a portata di tutti”.
La difficoltà più grande, oltre al conquistare la fiducia, è stata il reperimento di riprese di qualità: “Il teatro non era abituato a puntare sulle registrazioni, concentrando tutto sul live. Ma in questo ci ha aiutato il Covid, che ha costretto le compagnie a realizzare registrazioni che potessero essere commercializzabili”, spiegano.
La paura dei più scettici di perdere pubblico è infondata: “È un mezzo per avvicinare le persone di ogni fascia e creare interesse – spiega Gianluca – Il live non può morire perché non c’è paragone, soprattutto dal punto di vista emozionale. È un percorso inverso. Ecco perché, oltre che nelle scuole, vorremmo portare Proscaenia negli ospedali e nelle carceri”.
In essere da sei anni, è solo negli ultimi due che il progetto ha avuto un cambio di passo concreto che inizia a dare oggi le prime reali soddisfazioni: “Centocinquanta spettacoli caricati, di cui uno di danza contemporanea – precisano – Abbiamo un grandissimo riscontro e ogni giorno registriamo nuovi abbonamenti e accessi”.
“Siamo riusciti a trasformare un momento di difficoltà come il Covid in uno strumento a nostro favore – concludono – Noi ci siamo perfezionati e la società ha sviluppato un rapporto diverso con la digitalizzazione. Restare sempre aggiornati, in questo ambito, è fondamentale, soprattutto con il sopravvento dell’Intelligenza Artificiale”.
Le buone idee, sostenute da preparazione e dedizione, possono ancora avere successo: Alessandro e Gianluca ne sono la prova.