Si dice che l’importante non sia la destinazione ma il viaggio e mai come nel caso di un’uscita su due ruote il detto è così vero: se si ha la possibilità di indossare un casco e salire in sella a una moto anche le strade più conosciute e battute quotidianamente diventano occasione di evasione e scoperta. Fuori dall’abitacolo di una macchina, a contatto diretto con l’aria, ogni curva regala sorprese ed emozioni, anche a due passi da casa. La Sabina Romana, subito a nord della Capitale, tra Monterotondo e Rieti, è una di quelle zone in cui, pur con una sola manciata di ore a disposizione, è facile sentirsi altrove: le strade interne che tagliano le distese di uliveti e frutteti tipici del territorio diventano per i motociclisti una parentesi di libertà a mezz’ora dal caos di Roma.
Se si arriva da Roma, le scelte di itinerario non mancano. Raggiunta Monterotondo, all’altezza della Traversa del Grillo, si lascia il Tevere alle spalle e si imbocca via Luigi Einaudi, lo stradone che collega Monterotondo Scalo con il paese, costeggiandolo. Il suggerimento è prendere, alla terza rotonda, via di Castelchiodato, direzione Palombara Sabina: attraversare la riserva naturale della Macchia di Gattaceca regala, soprattutto quando le temperature sono più elevate, una boccata d’aria fresca e un piacevole refrigerio. Non serve fermarsi o addentrarsi nel bosco per godere di scorci che meritano la salita fino al paese di Castelchiodato, frazione del comune di Mentana.
Da qui, il consiglio è proseguire verso il paese delle cerase lungo via Palombarese. Poco prima di raggiungere Palombara, un’alternativa è svoltare per Ponte delle Tavole, una delle quattro strade che si incrociano sulla via della neve. Lungo tutto il tragitto, la torre di Palombara, avamposto dei monti Lucretili, rimane ben visibile. Sia a destra che a sinistra, i colori dei campi e delle coltivazioni catapultano dentro quadri ben diversi da quelli del traffico e degli ingorghi.
L’obiettivo è salire fino agli ottocento metri di altitudine del comune di Monteflavio, dopo aver attraversato i comuni di Stazzano e Moricone. La vista, tra una curva e l’altra, sulla valle del Tevere o sui monti Lucretili, merita il viaggio, soprattutto in assenza di foschia. E se lungo il tragitto dovesse venire un certo languorino, le scelte non mancano: non ci si deve dimenticare di essere in una delle zone di produzione dell’olio extravergine di oliva DOP.
Per tornare alla base, dopo questa breve fuga dalla quotidianità, è sufficiente percorrere tutta la Strada della Neve, fino alla Salaria, continuando a godere di un paesaggio che, nella sua semplicità, scalda l’anima.