CORONAVIRUS. Guarire si può, ma ammalarsi di nuovo?

Abbiamo avuto conoscenza, che uno dei primi contagi nella Ciociaria, che risultava guarito, ad oggi risulta nuovamente contagiato.

Abbiamo contattato il Sindaco della città coinvolta, per avere maggiori informazioni e con il consenso della persona contagiata, siamo stati messi a conoscenza dei fatti.

Premesso che manterremo comunque per nostra iniziativa l’anonimato sia sulla città che sulla paziente coinvolto, la nostra analisi riflessiva serve per cercare di comprendere se ci sono state delle mancanze da parte dell’organo che ha dato le dimissioni al paziente, oppure se il paziente può essersi contagiato nuovamente avendo degli stretti legami di convivenza con un altro parente contagiato a sua volta.

Se il contagio fosse trasmissibile anche dopo la guarigione, sarebbe un bel grattacapo, poiché sarebbe una spirale senza fine.

Secondo quanto ci è stato riferito la persona contagiata fece il tampone il mese scorso, venendo ricoverata il giorno  seguente all’esame.

Dopo 8 giorni è stato eseguito un secondo tampone che ne affermava l’avvenuta guarigione e il giorno successivo un terzo tampone, di cui il paziente non ricorda risultato ma è stato comunque dimesso.

All’ospedale, andò a prendere questo paziente un congiunto stretto, come accennato sopra già malato di Covid-19(senza sintomi), al quale l’Asl disse che era l’unica persona deputata ad avere contatti con il paziente,  perché essendo guarito doveva aver sviluppato gli anticorpi e non poteva ammalarsi nuovamente.

Rientrati a casa, i due congiunti hanno condiviso spazi comuni mantenendo le distanze, tranne durante il momento dei pasti o per le punture e altre cure necessarie al paziente che era stato ricoverato.

La Asl ha  provveduto a rifare i tamponi dopo circa tre settimane e risultavano ‘indeterminati’ ad entrambi i soggetti, dopo una settimana tuttavia, ad un mese dal contagio, un ennesimo tampone svelava la positività di entrambi i soggetti.

Ora, non è ben chiaro se i tamponi abbiano rilevato tracce di positività, quindi rimasugli della malattia, se effettivamente i due pazienti siano totalmente guariti, oppure divenuti portatori sani, o peggio ancora che dopo la guarigione si siano infettati nuovamente a vicenda.

Una situazione che potrà essere chiarita solamente dopo Pasqua, quando la ASL procederà con nuovi esami e nuovi tamponi, ma che intanto lascia con il fiato sospeso tutti coloro che stanno vivendo questo dramma sulla propria pelle e su quella dei propri cari.

 

Francesco Digiorgio