Proprio in questi giorni, il Governo sta lavorando a una proroga del bonus autonomi di 600 euro, prevedendo un aumento dello stesso, permettendo così una maggior tutela aper partite iva e liberi professionisti. Sarà necessario, però, prima definire i conti e falsi quadrare, rivedendo i requisiti di riconoscimento, limitando il numero dei beneficiari e rendendo più sostenibile la misura.
Dopo che a presentare la domanda per il bonus 600 euro INPS erano stati più di 400mila persone (e non tutti hanno ancora ricevuto il proprio importo, pur mettendo come limite ultimo proprio la giornata di oggi), il governo ha deciso di garantire aiuti concreti ai cittadini italiani, nonostante la dura messa a prova dell’Erario. Dal momento che non è ancora chiaro quando terminerà l’emergenza, ora bisogna capire come intervenire per dare sostegno ai cittadini, ma anche garantire stabilità alle finanze statali. Motivo per cui si valutano tante ipotesi sul campo, compresa quella che è diretta ad assicurare aiuti economici ulteriori ai professionisti, ma restringendo la platea degli aventi diritto.
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Per il Bonus 600 euro, la misura era stata riconosciuta ai possessori di partita iva e a liberi professionisti con redditi minori a 35 mila euro. L’indennità è arrivata anche sui conti correnti di quelli che, pur vantando un reddito maggiore, ma comunque entro i 50 mila euro, hanno fatto registrare minori entrate nel periodo dell’emergenza.
Si va comunque verso una conferma del bonus autonomi per maggio e giugno, ma secondo le ultime indiscrezioni sarebbe quasi certo un aumento dell’indennità da 600 a 800 euro, ma sarà necessario ridurre la platea dei potenziali beneficiari.
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Non è ancora chiaro a chi sarà diretto il nuovo bonus e quali saranno le categorie di professionisti escluse. Il Governo si sta ancora confrontando con l’opposizione e l’idea sarebbe quella di riconoscere il bonus solo a coloro che hanno dichiarato redditi minori di 35mila euro, mentre agli altri non sarebbe accredito. Non è ancora chiara, però, nemmeno la modalità di accesso allo stesso bonus, né se i contribuenti saranno tenuti a presentare nuova richiesta all’INPS o sarà direttamente l’istituto a procedere sulla base dei dati già ottenuti.