Lo scoiattolo è un importante arboricolo che vive nel bosco, dove trova tutto ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma a sua volta contribuisce al processo di rinnovamento di questo habitat; questo accade per esempio quando durante la bella stagione esso immagazzina semi in piccole buche nel terreno per nutrirsi durante il periodo invernale, molti di questi semi non vengono più recuperati e germinano alla successiva primavera, oppure con la diffusione delle spore dei funghi attraverso le feci.
Le specie più conosciute sono quella comune europea di colore fulvo e quella di colore nero chiamato “meridionale”, ovvero Sciurus Meridionalis.
Questo piccolo animaletto che vive in media dai 3 ai 7 anni è molto diffuso su tutta la parte meridionale della penisola ed anche nel Lazio, non è difficile scorgere degli esemplari attraversare di corsa le strade di montagna o saltare da un ramo all’altro nelle faggete o nelle abetaie.
Lo Sciurus Meridionalis ha origine in Calabria e Basilicata, secondo gli studi condotti nel 1907 dal Marchese Armando Lucifero che lo distinse dallo Sciurus Vulgaris fulvo, come una specie a se stante, tesi oggi confermata grazie agli studi morfologici che hanno dimostrato come lo scoiattolo nero sia più grande del 35% rispetto al suo cugino nordico, risultando inoltre un animale endemico, ovvero la cui distribuzione geografica è limitata solo ad una zona piuttosto che ad altre in altre parti del mondo.
Questa esclusività lo introduce quindi tra gli animali a rischio, ma sorprende come dalla Lucania possa essere giunto fino nel Lazio, con numerosi avvistamenti soprattutto agli Altipiani di Arcinazzo, forse introdotto dal biologo inglese Sir Walter Becker già famoso per aver piantato gli abeti che rendono tanto famosa la località come “la piccola Svizzera”? Difficile dare una risposta; anche se è stato dimostrato che lo scoiattolo nero predilige i boschi di conifere a differenza di quello rosso che si adatta a tutti i tipi di vegetazione.
Se l’aspetto esteriore è differente, le abitudini comportamentali sono molto simili, lo scoiattolo nero come quello rosso è diurno e poco territoriale, fatta eccezione per le femmine nel periodo riproduttivo, l’alimentazione è variabile e comprende funghi, bacche, gemme o foglie, fiori, licheni, ma anche larve, uova o piccoli nidiacei.
L’osservazione di questi adorabili roditori è possibile durante le escursioni diurne, avendo l’accortezza di identificare i nidi che differiscono da quelli degli uccelli per la forma globulare e la costruzione con rametti a cui sono ancora attaccate le foglie, oppure la presenza di noci, ghiande o pigne rosicchiate ai piedi di qualche albero.