Manca soltanto l’approvazione ufficiale e la pubblicazione in Gazzetta, ma il Decreto Rilancio è ormai pronto a entrare in vigore. E, con esso, anche la misura che amplierà la platea di beneficiari del Bonus 600 euro, comprendendo categorie inizialmente escluse con il Decreto Cura Italia.
LEGGI ANCHE – INPS, Bonus 600 euro: allarga la platea e nuovi aventi diritto
Queste le nuove categorie interessate dalla nuova misura, come riportate da QuiFinanza:
- Stagionali appartenenti a settori diversi da turismo e stabilimenti terminali, che hanno perso il lavoro (involontariamente) fra il primo gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020. In questo stesso arco di tempo, devono avere lavorato per almeno 30 giorni.
- Intermittenti che abbiamo lavorato per almeno 30 giorni sempre fra il primo gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020.
- Autonomi senza partita IVA con i seguenti requisiti: devono aver avuto contratti autonomi occasionali (articolo 2222 del codice civile) fra il primo gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020, senza contratto in essere dopo questa data, iscritti alla gestione separata INPS e non ad altre forme di previdenza obbligatorie. Dovevano essere già iscritti alla gestione separata allo scorso 23 febbraio.
- Venditori a domicilio (articolo 19, dlgs 114/1998), titolari di partita IVA, iscritti alla gestione separata INPS e non ad altre forme di previdenza obbligatorie, con reddito annuo 2019 derivante da queste attività superiore a 5mila euro. Avranno anch’essi diritto al bonus di 600 euro pagato dal Fondo di ultima istanza (art.44) previsto dal decreto Cura Italia, lo stesso strumento attraverso il quale viene pagato l’indennizzo ai professionisti iscritti agli ordini. I chiarimenti sono contenuti nel decreto 10/2020, che stanzia 220 milioni di euro per questi lavoratori.
LEGGI ANCHE – INPS, Bonus 600 euro domanda in scadenza: come farla
È, dunque, un’estensione del Decreto Cura Italia, istituendo così il Fondo per il reddito di ultima istanza di dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la propria attività a causa dell’emergenza Coronavirus. Si ricorda che, in tutti i casi sopra vitati, i lavoratori non possono essere titolari di un contratto di lavoro dipendente da quello intermittente, né essere titolari di pensione: in questi casi, il bonus 600 euro non viene riconosciuto.
Il bonus non concorre alla formazione del reddito e non è nemmeno cumulabile con altri ammortizzatori sociali e il reddito di cittadinanza. La domanda va presentata all’INPS, anche se ancora mancano le istruzioni operative dell’ente che dovrebbe aggiornare la piattaforma per integrare le nuove categorie di lavoratori tra i beneficiari.