E se vi dicessimo che nella Capitale esiste un locale dove nascono racconti, storie e favole contemporanee tra gli aromi del caffè, tra il chiacchiericcio della gente, tra il via vai continuo dei clienti?
Un luogo che rappresenta la quotidianità di giorni sempre uguali, ma che in realtà cela il piacere della carta ruvida tra i polpastrelli, delle notti in bianco sotto la luce soffusa di una abat-jour, sognando ad occhi aperti, immedesimandosi in ogni singolo tratto d’inchiostro, che prende vita, forma e idealizza il nostro ego più recondito.
Stiamo parlando del bar di Diego Galdino, scrittore internazionale romano, classe 1971, soprannominato il Cinderella della letteratura per la sua passione con cui coinvolge amici e conoscenti.
Ma la sua non è solo una passione, un lavoro vero e proprio che ha visto i suoi scritti tradotti e pubblicati in lingua spagnola, polacca, serba e bulgara; diritti cinematografici sono stati acquisiti in Germania per la trasposizione sulla pellicola del suo libro esordiente: Il primo caffè del mattino.
Altri successi di Galdino sono state opere come: Mi arrivi come un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta, L’ultimo caffè della sera, tutti pubblicati con Sperling & Kupfer, mentre Bosco bianco, è stato auto pubblicato per una scelta di cuore.
Con Una storia straordinaria l’autore ha fatto il suo ingresso nel catalogo Leggereditore.