INPS, Bonus 600 euro e Reddito di Cittadinanza: come chiedere l’integrazione

Stanno arrivando i Bonus 600 euro, come riporta money.it, per i lavoratori che fanno richiesta domanda.

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Bonus 600 euro e reddito di cittadinanza: come chiedere l’integrazione? Una domanda che molti beneficiari si staranno facendo dal momento che il bonus 600 euro è diventato cumulabile con il reddito di cittadinanza grazie al decreto Rilancio in vigore dal 19 maggio, rispetto al precedente Cura Italia.

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Questo infatti, convertito in legge il 24 aprile scorso, prevede l’incumulabilità del reddito di cittadinanza con il bonus 600 euro, che viene meno con il nuovo decreto di maggio.

La possibilità di richiedere il bonus 600 euro per il lavoratore che fa parte del nucleo familiare percettore del reddito di cittadinanza ovviamente deve tener conto di alcuni limiti che illustreremo nel corso della trattazione.

Il bonus 600 euro ricordiamolo, è riconosciuto a partite IVA iscritte alla Gestione separata INPS, ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, autonomi iscritti alle Gestioni speciali Ago (commercianti e artigiani), lavoratori stagionali, collaboratori sportivi, lavoratori dello spettacolo.

Nel decreto Rilancio viene concesso anche a nuove categorie e diventa per alcuni da 1.000 euro a maggio.

Anche i liberi professionisti avranno le ulteriori due mensilità , ma si attende il decreto attuativo.

E mentre INPS ha iniziato in automatico il pagamento delle mensilità di aprile per coloro che hanno richiesto e ottenuto il bonus 600 euro a marzo, la vera novità è che questo diventa cumulabile con il reddito di cittadinanza. Cerchiamo di capire come e come richiedere l’integrazione.

Bonus 600 euro e reddito di cittadinanza: l’integrazione

Tra il bonus 600 euro e il reddito di cittadinanza c’è cumulabilità, ma prima di vedere come richiedere l’integrazione andiamo per ordine e vediamo cosa dice il decreto. Anticipiamo che INPS ancora non ha fornito indicazioni in materia. L’articolo 84 sul bonus 600 euro del decreto Rilancio prevede al comma 13 quanto segue:

“Ai lavoratori nelle condizioni di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10, appartenenti a nuclei familiari già percettori del reddito di cittadinanza, di cui al Capo I del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, per i quali l’ammontare del beneficio in godimento risulti inferiore a quello dell’indennità di cui ai medesimi commi del presente articolo, in luogo del versamento dell’indennità si procede ad integrare il beneficio del reddito di cittadinanza fino all’ammontare della stessa indennità dovuto in ciascuna mensilità.”

I commi da 2 a 10 (nove escluso) sempre dell’articolo 84 fanno riferimento al bonus 600 euro per professionisti (non ordinisti), co.co.co., autonomi, lavoratori stagionali, dello spettacolo, operai agricoli (il bonus è di 500 euro), intermittenti, occasionali senza partita IVA, addetti alle vendite. Per qualcuno la rata di maggio sarà anche di 1.000 euro, ma non per le nuove categorie.

Il reddito di cittadinanza non è cumulabile con il bonus di 600 euro (lo stesso dovrebbe valere con i 1.000 euro) se l’importo del primo è pari o superiore a quello del secondo. Un soggetto che prende 540 euro di reddito di cittadinanza, per fare un esempio, potrà avere solo 60 euro di bonus 600 euro.

Bonus 600 euro: come chiedere integrazione al reddito di cittadinanza
Cerchiamo ora di capire come chiedere l’integrazione con il bonus 600 euro del reddito di cittadinanza, se si è un lavoratore facente parte del nucleo beneficiario del sussidio.

INPS ancora non ha fornito indicazioni in materia, né tanto meno la norma sembra essere chiara ed è assurdo dal momento che il decreto è in vigore da quasi dieci giorni. Per cercare di rispondere a questa domanda andiamo al comma 14 dell’articolo 84 del dl Rilancio che abbiamo sopra analizzato e vediamo che vi è scritto chiaramente che:

“Decorsi quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto si decade dalla possibilità di richiedere l’indennità di cui agli articoli 27, 28, 29, 30 e 38 del decreto-legge 18 marzo 2020, n.18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, relativa al mese di marzo 2020.”

E andando al decreto Cura Italia si stabilisce che quelle stesse indennità (art.27, 28, 29, 30 e 38) non sono riconosciute ai beneficiari del reddito di cittadinanza. A questo punto occorre fare, in attesa di indicazioni con messaggio o circolare INPS, una serie di considerazioni:

al momento dal sito INPS è possibile, e ancora fino al 3 giugno, fare domanda per il bonus 600 euro di marzo (art.27, 28, 29, 30 e 38 del Cura Italia);
coloro che hanno chiesto il bonus di 600 euro di marzo lo avranno in automatico ad aprile (decreto Rilancio);
per il bonus 600 euro di aprile ancora non è chiaro se possibile fare domanda (dal sito INPS sembra, ancora fino al 3 giugno, necessario aver richiesto e ottenuto la rata del bonus di marzo facendo richiesta per la stessa).

Dal momento che una procedura per il solo bonus di aprile pare non esserci ci chiediamo se l’integrazione per chi prende il reddito di cittadinanza possa avvenire facendo richiesta del bonus 600 euro di marzo e ottenere così anche l’integrazione in automatico nel mese di aprile.

Avendo però il Cura Italia stabilito l’incumulabilità tra il bonus 600 euro di marzo e il reddito di cittadinanza, ci chiediamo se una nuova procedura, sulla base del nuovo decreto, verrà implementata e pensata per i percettori del reddito di cittadinanza.

Il decreto non è molto chiaro in merito ed è anche preoccupante che INPS non abbia ancora fornito chiarimenti a sola una settimana dalla scadenza dei termini per avere il bonus 600 euro di marzo che sembra al momento indispensabile per ottenere la rata di aprile.

Seguiranno, sulla base delle comunicazioni dell’Istituto, aggiornamenti sull’integrazione e la richiesta del bonus 600 euro per i nuclei percettori del reddito di cittadinanza.