Nuovi e vecchi possidenti attendono risposte chiare da parte dell’Amministrazione capitolina
Il numero dei piani di zona è attualmente di 150 circa, ma soltanto a 14 di essi è stata concessa la possibilità di acquistare la proprietà piena del terreno
Nel tardo pomeriggio di venerdì 29 marzo si è svolto l’incontro promosso dal CdQ Colli Aniene Bene Comune, unitamente al Coordinamento dei CdQ del IV Municipio, per discutere del problema relativo alle affrancazioni e alle trasformazioni degli alloggi costruiti con i piani di zona dell’edilizia agevolata. Hanno partecipato numerosi cittadini, unitamente ai rappresentanti di alcuni studi legali invitati. Tra questi, lo studio La Monaca- Di Santo e lo studio Galletti, con l’avv. Cortese e l’avv. De Vito. Hanno inoltre presenziato all’assemblea i rappresentanti dei Comitati di Quartiere del IV Municipio. Durante l’incontro si è discusso della sentenza della Cassazione del 2015 che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di applicare il prezzo massimo di cessione su tutte le transazioni immobiliari che hanno per oggetto immobili costruiti in edilizia convenzionata. Fino al 2014 infatti, i notai rogitavano sulla base di una sorta di nulla osta che veniva rilasciato dal Comune di Roma, nel quale veniva indicato che il prezzo massimo di cessione non doveva essere applicato qualora fossero decorsi cinque anni dalla convenzione intercorsa tra il Costruttore e il Comune capitolino. Il numero dei piani di zona comunque, è di circa 150, e solo a 14 di essi è stata concessa la possibilità di acquistare la proprietà piena del terreno. Per quanto concerne gli atti stipulati tramite il nulla osta del Comune, essi sono tutti soggetti ad una nullità parziale, e l’intera legislazione non ha ancora eliminato tale nullità. Con un decreto del 2018 tuttavia, è stata concessa a chiunque ne abbia interesse, quindi anche ai precedenti proprietari, la possibilità di pagare l’affrancazione con l’eliminazione di tutte le richieste risarcitorie da parte degli attuali possidenti. L’Avv. Cortese poi, ha informato i cittadini del fatto che sono stati effettuati numerosi ricorsi al TAR per accelerare l’iter inerente al calcolo del corrispettivo di affrancazione, con intimazione al Comune di procedere e di nominare un commissario che si sostituisca all’ufficio preposto per l’espletazione di tali pratiche. L’Amministrazione capitolina però, non ha ottemperato, pertanto, ravvisandosi un’omissione di atti d’ufficio, è possibile che vi sia il trasferimento del carteggio, da parte del TAR, alla Corte dei Conti. I rappresentanti del CdQ Colli Aniene Bene Comune inoltre, hanno riportato di costanti sollecitazioni nei confronti del Prefetto affinché imponga al Comune la nomina dei commissari, come da sentenza del TAR. Il CdQ Kant/Nomentano, tramite l’Avv. De Vito, ha infine proposto di riunire i vari Comitati di Quartiere con lo scopo di definire un’istanza, di cui è già stata elaborata una bozza, che sarà poi trasmessa al Comune per la determinazione del valore venale del terreno, per poi procedere alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, in quanto la Legge di Stabilità del 2018 ha delegato al MEF la quantificazione di questo indice venale. Al momento comunque, il Ministero non ha ancora effettuato nessuna delibera.
di Andrea Lepone