Il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, commentando l’ultimo rapporto sulla precarietà ammonisce che il fenomeno è in crescita a causa di leggi nazionali che giudica “sbagliate”. La precarietà del lavoro, dice ancora il segretario, è anche colpa “dell’immobilismo delle amministrazioni territoriali, delle forze politiche e di troppe imprese che guardano solo ai profitti”.
Di Cola sottolinea poi che l’incidenza maggiore del lavoro povero e precario, si registra proprio nella Capitale e invita a “scelte coraggiose per uscire dalla stagnazione”.
Malgrado il miglioramento aumenta il precariato
“Sebbene l’economia del Lazio è tra le migliori del Paese, c’è un aumento dei redditi dichiarati, crescono i depositi bancari, il Lavoro non gode benefici di miglioramento”. Questa è l’analisi del segretario Cgil. “A Roma e nel Lazio – prosegue – c’è un’emergenza che si chiama precarietà. Va avanti da tempo ed è frutto di scelte sbagliate dei diversi Governi nazionali che hanno sfavorito il lavoro stabile”.
A Roma, come nel Lazio, sia in periodi di contrazione economica che di crescita, aumenta solo il lavoro precario e di brevissima durata.
Il richiamo alle istituzioni
Serve l’impegno delle istituzioni del territorio per colmare quei gap che rendono Roma, la Capitale della precarietà, dice ancora Natale Di Cola. Un impegno che deve affiancare una normativa nazionale per rimettere il lavoro stabile come forma principale di lavoro.
Più occupati ma per breve durata
Nella Regione, a partire dal 2009, sono aumentati il numero degli occupati ma per periodi brevi. I dati sulle Comunicazioni Obbligatorie dimostrano un incremento del 24.9% delle persone occupate con nuovi contratti, “cresciuti” del 46%. Nel Lazio la media del numero di attivazioni dei lavoratori aumenta più della media nazionale.
L’analisi però, scorporando Roma dal resto dell’Area Metropolitana, mostra una notevole intensità di precariato. Un fenomeno trasversale ai settori produttivi, alla demografia e alla partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Per quest’ultimo elemento è da notare che l’occupazione femminile nella Capitale è superiore alla media nazionale.
Rapporto tra tempo determinato e indeterminato
I contratti a tempo indeterminato vanno diminuendo in tutto il Lazio, naturalmente con differenti percentuali. Per il Lazio sono complessivamente il 9% e per Roma l’8%. Se invece si considera l’intera Area Metropolitana della Capitale, questi sono il 15%. Per Frosinone il 7%. Per Latina il 15%. Per Rieti il 15% e per Viterbo il 10%.
A termine e con minore durata
Ad aggravare il precariato c’è l’aumento dei contratti di durata breve, e questo riguarda tutta la Regione. L’allarme maggiore arriva proprio da Roma, dove il 48% dei contratti dura solo un giorno. In termini numerici quel 48% significa oltre 694mila persone che ottengono un contratto per una sola giornata di lavoro.
Le statistiche li conteranno come nuovi occupati, ma lo saranno solo per 24 ore…
Nel resto del Lazio la media dei contratti per un solo giorno oscilla tra il 4 e il 10%. Al di sotto della media nazionale del 12,6%.
Foto: jobspa.it