A Roma salgono le richieste di bloccare gli sfratti in occasione del Giubileo

Il Giubileo del 2025 è alle porte, e si intensificano le richieste per una sospensione degli sfratti a Roma. Il tema è sostenuto dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che chiedono al Prefetto di bloccare le esecuzioni degli sfratti. Ulteriore sostegno arriva dal Vicariato romano, per voce del monsignor Baldo Reina.

Un’emergenza abitativa in primo piano

Mentre la città si prepara ad accogliere milioni di pellegrini da tutto il mondo, la crisi abitativa resta un problema irrisolto. Tra sfratti in corso e l’impatto dell’aumento del costo della vita, i sindacati degli inquilini e i movimenti per il diritto alla casa stanno chiedendo misure straordinarie per fermare le esecuzioni almeno durante il periodo giubilare.

La protesta del 3 dicembre

Ieri, martedì 3 dicembre, si è svolta una manifestazione contro gli sfratti, con richieste di case per tutti e la protezione di chi risiede in quartieri svuotati dagli affitti brevi. Come spiegato da Asia USB, circa cento persone, tra giovani, famiglie e lavoratori in difficoltà, hanno protestato sotto la sede dell’associazione dei proprietari. “Alla vigilia del Giubileo della Misericordia – dichiarano – chiediamo il blocco degli sfratti, una nuova legge sui canoni e un’edilizia pubblica adeguata alla domanda. Basta agevolazioni alla grande proprietà e criminalizzazione del disagio abitativo”.

Il problema della morosità incolpevole

Secondo la Caritas, l’85% degli sfratti a Roma deriva da morosità incolpevole. I dati del Ministero dell’Interno sono chiari: nel 2023 sono stati emessi 5.081 provvedimenti di sfratto a Roma e provincia, di cui 2.058 eseguiti, equivalenti a una media di 171 sfratti al mese.

La critica ai proprietari

I movimenti accusano Confedilizia e i suoi membri di beneficiare di bonus edilizi, agevolazioni fiscali e deregulation del mercato immobiliare, rendendo impossibile trovare un alloggio a prezzi accessibili, persino in periferia. “La loro idea di libertà – denunciano – consiste nel massimizzare i profitti senza controllo né tassazione, ignorando le conseguenze sociali. Ancora una volta, i profitti privati vengono garantiti a scapito delle risorse pubbliche, lasciando al settore pubblico il compito di gestire le emergenze”.

Foto lovoibgfavvocati.it