Con la fine di luglio 2023 tramontano definitivamente e a tempo indeterminato le figure del padrino e della madrina nei battesimi e nelle cresime, una decisione del vescovo Michele Fusco della diocesi di Sulmona-Valva che le abolisce con un decreto.
Mancano le “ragioni” della fede
Fusco ha spiegato che padrini e madrine erano in realtà scelti “secondo convenienza, parentela, amicizia o interesse” e che tali figure in effetti “non svolgevano il ruolo al quale erano scelti, cioè la trasmissione della fede”.
l’arcivescovo è arrivato a questa scelta dopo un periodo di sperimentazione durato tre anni. Aveva inizialmente evocato qualche polemica ma dopo questo periodo, secondo Fusco, “quanto stabilito è stato ben recepito ed attuato”.
Adesso, con molta probabilità, l’esito definitivo dell’abolizione di queste figure evocherà rinnovate polemiche, certamente non circoscritte all’Abruzzo e c’è da attendersi che l’esempio potrebbe essere seguito altrove.
Un medesimo esperimento era partito a Catania per volere dell’arcivescovo Salvatore Gristina, il 16-17 ottobre del 2021. E le motivazioni furono esplicite: L’arcivescovo aveva notato la sfumatura mafiosa nelle nomine dei padrini…
Contro la mafia niente più padrini e madrine nella Chiesa di Catania
Foto di copertina tratta da: holyart.it