Accertamento retroattivo, come funziona

Gli accertamenti retroattivi di solito avvengono quando avete inviato o ricevuto un pagamento non registrato,  dopo un po’ di tempo l’ufficio delle entrate si attiva per monitorare la transazione.

Il controllo non si limita solo all’anno passato ma può andare a fare le pulci fiscali anche diversi anni addietro, vediamo come funziona:

Anzitutto il fisco, come la legge non ammette ignoranza e quindi non perdona nessuna mancanza, Anzi forse Il Sisco in certi casi è addirittura più “fiscale” della legge,(da qui il termine).

 

Possiamo intuire quando potrebbe iniziare il controllo, facendo per esempio un conto sul fatto che la dichiarazione dei redditi viene presentata a metà dell’anno successivo a cui si riferisce, da qui possono passare diversi anni prima che il fisco decida di eseguire un controllo, per questo retroattivo.

Ma ciò che invece  Non può essere applicato e avere nessun valore qualsiasi legge o normativa che siano state introdotte successivamente alla transazione o alla dichiarazione dei redditi. Verranno applicate soltanto le normative vigenti al momento della trasgressione, Salvo casi eccezionali di legge.

Gli accertamenti fiscali possono essere emessi fino al quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi, il 31 dicembre del settimo anno successivo nel caso in cui la dichiarazione non sia stata presentata o sia stata dichiarata nulla.

È sempre bene quindi, che l’utente fiscale controlli sempre le date con le notifiche di accertamento.

Per esempio per l’anno in corso del 2020, si potrebbe ricevere un avviso sulla dichiarazione del 2014 che Per essere valido non dovrebbe essere datato entro il 31 dicembre 2019; Ecco perché è importante controllare subito la data di emissione del provvedimento da parte dell’Ufficio delle Entrate, non vale la data di consegna del postino.

 

 

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