Acquedotto Alessandrino, un “monumento” dimenticato che va riqualificato

Roma è una città unica per le tante opere del passato che convivono nella metropoli moderna e queste sono più o meno valorizzate a seconda dell’attribuzione di importanza. Ma al di là della “posizione turistica” o del significato antico o ancora del richiamo attrattivo intrinseco, ci sono testimonianze storiche che racconterebbero meglio la loro “storia” se fossero adeguatamente protette e valorizzate. È il caso dell’Acquedotto Alessandrino, che ora è oggetto di attenzione per la sua riqualificazione.

Un monumento meno importante?

Prescindendo dal fatto che ogni monumento è importante per il valore storico-culturale che testimonia è fondamentale ricordare che l’Acquedotto Alessandrino è l’undicesimo e ultimo, costruito nell’antica Roma. Fu edificato per volere dell’imperatore Alessandro Severo nel 226 d.C. e serviva per l’approvvigionamento idrico delle terme di Nerone, con un percorso di quasi 23 km. La sua portata giornaliera di acqua era di circa 21mila metri cubi (250 litri al secondo). Un’opera di notevole importanza, oggi pressoché trascurata.

L’attuale condizione

Un’antica opera di ingegneria idraulica che è presente sul territorio ma che quasi resta inosservata, prescindendo dalla sua grandezza fisica. Parcheggi abusivi e vegetazione incontrollata, oltre a sistematici depositi di rifiuti di ogni tipo, questo è quanto si nota lungo l’intera lunghezza dell’Acquedotto.

Le intenzioni “buone” dei volontari di Retake Roma

I volontari di Retake Roma hanno deciso che fosse il caso di intervenire per salvaguardare questo monumento e così si sono mobilitati. Retake Roma, attiva nella cura dei beni culturali, è un movimento spontaneo di cittadini, no-profit e apartitico, che promuove la bellezza, la vivibilità e la rigenerazione urbana. “Questo capolavoro archeologico, oggi versa in uno stato di grave degrado. La vegetazione incontrollata e l’erosione stanno compromettendo la sua integrità, mentre l’area circostante è diventata un parcheggio abusivo e una discarica a cielo aperto. Un simbolo di storia trasformato in uno spartitraffico”, hanno spiegato i volontari.

Gli obiettivi

Retake si propone di intervenire su più fronti. Su tutti quello di attivare interventi di pulizia per bonificare l’area. Poi, organizzare eventi e attività utili a far conoscere e valorizzare l’Acquedotto Alessandrino. Il movimento si propone inoltre di stringere alleanze con istituzioni e cittadini per garantire una manutenzione continua. Infine, rivitalizzare via dei Pioppi fino a viale Palmiro Togliatti. La cifra stimata necessaria per questi interventi è di 5 mila euro e Retake ha lanciato, per lo scopo, una raccolta fondi online.

Una pista ciclabile e l’illuminazione

Le buone notizie arrivano anche dal V Municipio, che avrebbe manifestato l’intenzione di contribuire con un progetto di realizzazione di una pista ciclopedonale su via degli Olmi. Il Municipio, prenderebbe in carico le aree verdi e la realizzazione di una nuova illuminazione. Interventi che saranno finanziati con fondi destinati allo scopo.

Foto: fondoambiente.it