Il leader del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi ha da tempo abbracciato la battaglia contro la comunità Lgbtq e spesso è inciampato in dichiarazioni per lo meno opinabili. Ma lui indefesso prosegue la lotta in difesa della sacralità della famiglia e contro qualsiasi altra forma di unione. Ora ha notato qualcosa che deve averlo disturbato, il logo del Giubileo, nel quale ci ha visto un’immagine allusiva all’oggetto della sua inquietudine.
Lo sfogo sui social
Quel logo proprio non deve averlo digerito e così affida alle pagine social il suo sfogo. “Ma, porca pupazza, è il Giubileo o un Gay Pride? Proprio l’arcobaleno dovevano scegliere nel logo? Comunque, sia chiaro, io sono quello blu: l’ultimo del trenino”. Con queste parole Adinolfi dà fiato al suo sdegno e non manca di precisare che lui, è l’ultimo del trenino! Una battutaccia che sicuramente gli dev’essere sfuggita nella foga di maledire ‘sto loghetto, ma che fa trasparire le fobie di un uomo che probabilmente non è così sereno.
La sua chiave di lettura
Stando all’interpretazione del leader del Popolo della Famiglia, quell’immagine stilizzata alluderebbe ad un rapporto sessuale “un trenino“. Invece appare evidente a chiunque che rappresenta dei fedeli, dove evidentemente il colore diverso, potrebbe simboleggiare ad esempio, i continenti, come accade per i cinque cerchi olimpici.
La voce del Vaticano
La spiegazione ufficiale del logo, arriva dall’arcivescovo Rino Fisichella: “Il logo rappresenta quattro figure stilizzate per indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che accomuna i popoli di tutto il mondo”.
Insomma era piuttosto chiaro, ma se uno vuol vederci quello che gli pare, chi può impedirglielo? In fondo chiunque è libero di esprimere il proprio pensiero.
Per fare chiarezza va poi detto che il logo è stato scelto in base ad un concorso internazionale, nel quale sono arrivate alla Santa Sede, quasi 300 proposte grafiche.
L’ideatore del logo che ha turbato Adinolfi
E’ Giacomo Trevisani il realizzatore dell’idea grafica, e ha tenuto a spiegarne i contenuti. “La scelta cromatica dei personaggi è riferita al loro significato. Il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione. Il giallo/arancio è il colore del calore umano. Il verde evoca la pace e l’equilibrio. L’azzurro/blu è il colore della sicurezza e della protezione. Infine, il nero/grigio della croce/ancora, rappresenta l’autorevolezza e l’aspetto interiore. Una luce nella quale è persino possibile nascondersi”.