Allarme della Corte dei Conti sui lavori per il Giubileo

Allarme della Corte dei Conti sui lavori per il Giubileo

Roma e il Giubileo 2025: un conto alla rovescia tra ritardi e caos

L’ombra dell’incertezza si allunga su Roma e i suoi lavori per il Giubileo 2025. La città eterna si trova a un bivio drammatico: riuscirà a completare in tempo le opere necessarie o verrà travolta dall’onda inarrestabile dei ritardi e delle inefficienze? La Corte dei Conti ha sollevato il velo sull’avanzamento dei lavori, e ciò che emerge è un quadro inquietante.

Un cantiere infinito

I numeri raccontano di un’impresa titanica paralizzata dalla burocrazia: su 296 interventi previsti, 133 non sono neppure usciti dalla fase preliminare. Milioni di pellegrini saranno accolti nella Capitale, ma la città rischia di trasformarsi in un labirinto di cantieri aperti, traffico congestionato e infrastrutture incomplete.

Promesse disattese e opere rimandate al 2026

Dovevano essere il cuore pulsante della trasformazione urbana per il Giubileo, e invece saranno ultimate solo dopo la fine dell’evento. L’ennesimo simbolo del fallimento è il parcheggio interrato di Lungotevere Castello, un’opera cruciale per decongestionare il traffico attorno a San Pietro. Ora la sua inaugurazione è rinviata al post-Giubileo. Medesimo destino per il porto crocieristico di Fiumicino, pensato per accogliere i turisti in arrivo via mare. Ma il collaudo arriverà a fine 2026. Un tempismo a dir poco surreale.

Il sogno spezzato del CArMe: il Foro Imperiale resta incompleto

Doveva essere il fiore all’occhiello del Giubileo: il progetto CarMe (Centro Archologico Monumentale), una grande riqualificazione dell’area dei Fori Imperiali, con la pedonalizzazione dell’intera zona. Un’opera ambiziosa, attesa da decenni. Ma il sogno si è infranto contro la realtà: ad oggi, solo un tratto è stato completato, mentre il resto è fermo. E Roma si presenta al mondo con un cantiere a cielo aperto nel suo cuore monumentale.

Fondi miliardari, ma lavori al palo: dov’è finito il denaro?

I finanziamenti ci sono: da 1,3 miliardi iniziali, si è passati a 1,7 miliardi, con un ulteriore boost del PNRR, per un totale di 4,7 miliardi di euro. Però, la Corte dei Conti lancia un’accusa pesantissima: dalle verifiche al 30 giugno 2024, solo 195 milioni sono stati effettivamente trasferiti per i lavori.

La Corte dei Conti suona l’allarme, servono misure drastiche

Pur riconoscendo i passi avanti compiuti, come la nuova Piazza Pia, e altri importanti cantieri conclusi dal 30 giugno ad oggi i giudici non hanno dubbi: Roma deve accelerare, o sarà il caos. E le raccomandazioni sono chiare:

  • Attivare poteri straordinari per sbloccare i cantieri.

  • Garantire una parte delle opere già nel 2025 per evitare un disastro logistico.

  • Mantenere un controllo serrato, coinvolgendo tutte le istituzioni.

La politica insorge: “Roma rischia il collasso”

La Lega Capitolina attacca senza mezzi termini: “Il sindaco Gualtieri ha fallito. I ritardi non sono più tollerabili. Roma non è pronta”.

In una mozione urgente, i consiglieri Fabrizio Santori e Maurizio Politi chiedono misure straordinarie per garantire il completamento delle opere essenziali:

  • Il sottovia di Piazza Pia

  • La riqualificazione di Piazza Risorgimento e Piazza dei Cinquecento

  • Il rinnovo della Metro A, fondamentale per i pellegrini

La pazienza è finita. Basta chiacchiere, basta promesse. O si interviene subito o Roma rischia di affondare sotto il peso della sua inefficienza”.

Un destino ancora incerto

Mentre il tempo scorre inesorabile, Roma affronta al Giubileo col fiato sospeso. Riuscirà a riscattarsi in extremis o il 2025 sarà ricordato come l’anno del disastro annunciato?

Foto: romah24.com

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