Ambiente ed Ecologia: Mobilità sostenibile, cosa vuol dire?

 

Mobilità sostenibile, cosa vuol dire?

by Dario Pulcini (ecologo)

Come ci muoviamo ha conseguenze importanti sull’ambiente: possiamo inquinare o essere “green”, sta a noi la scelta. Il rapporto del IPCC del 2022 è il più grande studio della storia sui cambiamenti climatici, a cui hanno partecipato migliaia di scienziati da 195 Paesi del mondo. Lo studio dimostra scientificamente che, se non azzeriamo subito le emissioni di inquinanti nell’atmosfera, nel giro di tre o quattro anni il 58% della popolazione del sud Europa (quindi anche noi italiani) avrà scarsità d’acqua, con gravi ripercussioni sull’agricoltura e quindi sulla nostra stessa sopravvivenza. Un quarto dell’inquinamento totale generato dalle attività umane è causato dal settore dei trasporti.

 

Cosa possiamo fare noi persone comuni?

Acquistare dai produttori locali: è insensato utilizzare prodotti che vengono dall’altra parte del mondo o d’Italia, quando possiamo acquistarli localmente, riducendo gli spostamenti delle merci e oltretutto mantenere la ricchezza nei nostri territori. Spostarsi a piedi, in bici, in monopattino per le brevi percorrenze: in tal caso il nostro impatto ambientale per gli spostamenti si azzera. Oltretutto fa anche bene alla salute, quindi aumenta la nostra qualità di vita. Non si tratta di diventare integralisti, ma di spostarsi ogni qual volta sia possibile in modo da non inquinare. È una scelta saggia per lasciare un mondo vivibile ai nostri figli: chiunque dovrebbe riflettere bene al riguardo.

I più giovani non hanno responsabilità e non meritano un mondo devastato dalle generazioni precedenti: tutti dobbiamo fare la nostra parte per sostenere la vita, che è quanto di più prezioso esista. Le bici a pedalata assistita, con un motore elettrico che aiuta nella pedalata, consentono di spostarsi con poca fatica anche per diversi chilometri: la percorrenza delle attuali bici elettriche varia da 60 a 120 chilometri, più che sufficienti per spostarsi agevolmente in ambito cittadino senza paura di rimanere “a secco”. I monopattini elettrici arrivano ormai a percorrenze di 65 chilometri, quindi permettono spostamenti in un raggio di ben 30 chilometri! Spostarsi a piedi è altrettanto importante: oltre a non inquinare, è anche un modo per entrare in relazione con la propria comunità e per rimanere in salute.

Sono ormai moltissimi gli studi scientifici che dimostrano quanto sia importante camminare per stare meglio sia fisicamente che psicologicamente.

Camminare allunga la vita

L’uso dei mezzi pubblici è altrettanto importante, quando non è possibile spostarsi in altro modo: un’automobile emette 150 grammi di CO2 (anidride carbonica) per chilometro percorso, l’autobus 80 grammi per passeggero per chilometro percorso, il treno, la metro o il tram solo 20 grammi. Per favorire la mobilità sostenibile da qualche anno esistono, in ogni luogo di lavoro (uffici pubblici, aziende private, scuole), i “mobility managers”: il loro compito è proprio realizzare dei piani di mobilità aziendale per ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti.

Anche dialogare nel proprio luogo di lavoro per trovare soluzioni di trasporto condiviso a basso impatto ambientale è un ottimo modo per fare la propria parte nella riduzione dell’inquinamento. Il caos di auto che si crea di fronte alle scuole agli orari di entrata e uscita è un pessimo esempio di gestione della mobilità da parte della comunità, altamente diseducativo per i più giovani e anche pericoloso per l’incolumità delle persone. Chiedere la realizzazione di spazi sicuri di fronte alle scuole, accessibili solo a piedi o in bici, è una delle soluzioni adottate in tutto il mondo per evitare tali assembramenti di veicoli inquinanti, diseducativi e rischiosi per i bambini e i ragazzi. Se abbiamo figli possiamo organizzarci con gli altri genitori per realizzare un “ pedibus ”, una passeggiata insieme ai bambini e ai ragazzi del quartiere da casa a scuola: in tal modo creiamo un momento di comunità e di allegria tra i più giovani e li educhiamo alla mobilità dolce e sostenibile.

Insomma, gli strumenti li abbiamo, ora serve la volontà: se vogliamo aumentare la qualità della vita è necessario riflettere bene sulle nostre abitudini e modificarle nella maniera più opportuna.


Pubblicato su I FATTI area metropolitana edizione di Giugno 2022 – Pag.26


 

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