E’ un dato di fatto che uno degli effetti collaterali del Coronavirus, è che con lo spopolamento dei centri abitati gli stessi si popolano di animali selvatici. Non solo con i cani, gatti che vengono vergognosamente abbandonati, ma è sempre più frequente imbattersi in caprioli, cinghiali e perfino lupi. E’ chiaro che la fauna selvatica si riprende spazi sottratti con la prepotenza dalle esigenze dell’uomo, mentre un virus beffardo ci costringe a rintanarci nelle nostre case, noi dentro casa e loro fuori. In questa paradossale situazione, gli animali selvatici hanno due grandi vantaggi: trovare da mangiare e avere più calma e quindi minore disturbo, il fatto che sia praticamente scomparso il traffico veicolare è un grandissimo vantaggio che favorisce gli spostamenti e la mobilità verso i centri urbani, dove animali come caprioli e cinghiali rappresentano una risorsa alimentare importante per carnivori come i lupi, che pure in alcuni casi sono stati avvistati nelle periferie cittadine. Soprattutto i cinghiali girano indisturbati e con facilità si avvicinano ai campi e alle abitazioni. Tanti i terreni devastati in tutte le Regioni d’Italia, in Ciociaria numerose le segnalazioni, a Piglio ad esempio, lungo le strade comunali e provinciali, a ridosso di terreni agricoli ci sono veri smottamenti, dovuti agli ungulati che scavano come delle vere ruspe, rendendo pericolosa la poca viabilità presente causa Coronavirus. In molti casi a farne le spese sono le colture di patate, ed ortaggi vari. Ma gli effetti ci saranno anche in seguito, perché i cinghiali per l’agricoltura e la sicurezza stradale rischiano di diventare un problema ancora più grande. Già adesso il numero di questi animali è elevato, figuriamoci nel post Coronavirus. In questo periodo con la vegetazione ancora ridotta, era l’ideale per eseguire degli abbattimenti appositi, pertanto non essendoci stati, si prospetta un anno caratterizzato da un incremento pesante dei danni in agricoltura. Attualmente, gli incidenti stradali sono in diminuzione poiché da alcun settimane, con le regole imposte dalla pandemia, c’è molto meno traffico sulle strade ma quando si tornerà alla normalità si dovrà intervenire con dei piani straordinari per evitare guai peggiori. Oltretutto con meno gente in giro questi animali possono arrivare più facilmente nei centri abitati,ormai sta accadendo anche nelle grandi città.
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Danilo Ambrosetti in Cronaca
Ambiente, Noi chiusi in casa, e loro fuori a far danni all’agricoltura
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