Ambiente: ” una conferenza a Lisbona per salvare gli oceani “

Dal 27 giugno è in corso a Lisbona, la conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani (UNOC), organizzata da Portogallo e Kenya. Sono riuniti a Lisbona Capi di stato e di governo, scienziati ed imprenditori per discutere dello stato di salute degli oceani e dei  mari che insieme costituiscono il 70% del pianeta, quello ricoperto d’acqua, che è in forte relazione col restante 30% delle terre emerse.

L’attenzione alle problematiche ambientali nello scenario odierno

“In un periodo come questo caratterizzato da forti incertezze sulla scena internazionale l’attenzione all’ambiente costituisce un bisogno primario, e anche qui ritorna l’accento alla guerra in Ucraina”, come ha fatto notare John Kerry, inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti per il Clima. Il motto della Conferenza è “conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”.

Un allarme più attuale che mai

L’allarme per il pericolo della salute degli oceani è qualcosa che a più ripresa la scienza ha manifestato ormai da alcuni decenni; infatti, si sono raggiunti limiti oltre i quali sarà difficile armonizzare gli equilibri naturali alterati. In apertura della Conferenza, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha evidenziato la necessità di affrontare urgentemente l’emergenza oceanica per invertire la rotta.

Le scuse di Guterres ai giovani

Un’evento in parallelo alla Conferenza è stato quello del Forum della Gioventù e dell’Innovazione che si è concluso un giorno prima a Carcavelos, non molto distante da Lisbona. In questa occasione, Guterres ha chiesto pubblicamente scusa a nome della sua generazione per lo stato in cui hanno lasciato ai giovani i mari e per il problema del clima.  “La mia generazione e coloro che erano politicamente responsabili, come è il mio caso, siamo stati lenti o talvolta riluttanti a riconoscere che le cose andavano sempre peggio in queste tre dimensioni: oceani, clima e biodiversità. E che anche oggi ci muoviamo troppo lentamente in relazione alla necessità di invertire la minaccia, ripristinare gli oceani, salvare la biodiversità e fermare i cambiamenti climatici. Stiamo ancora andando nella direzione sbagliata”.

Voci dalla Conferenza

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha sollecitato la comunità internazionale a impegnarsi e unirsi per la difesa e la salvaguardia dei nostri mari. Il presidente del Portogallo, Rebelo de Sousa ha detto di sperare che la Conferenza rappresenti un momento di unità per tutti gli Stati membri: “L’oceano ci collega tutti, ma poiché abbiamo dato per scontato l’oceano, oggi dobbiamo affrontare  una  ‘emergenza oceanica’ e la marea deve essere invertita”. Il presidente del Kenya Uhuru Muigai Kenyatta ha dichiarato: ”Ci aspettiamo di lasciare Lisbona con una chiara comprensione delle opzioni e dei percorsi di finanziamento. L’Oceano è la risorsa più sottovalutata del nostro pianeta: i giovani devono essere in prima fila nella discussione e devono essere parte della soluzione”.  Il presidente portoghese Rebelo de Sousa ha affermato, che “Lisbona è il luogo giusto per l’Ocean Conference perché l’oceano è stato essenziale per trasformare il Portogallo in quello che è oggi”. La nostra incapacità di prenderci cura dell’oceano avrà effetti a catena sull’intera Agenda 2030”.

Le relazioni tra l’oceano e la terra

La buona salute dei mari influisce anche quello delle terre emerse e quindi sull’intera vita sul pianeta. Nei mari vive una quantità enorme di specie, oltre l’80 di tutta la vita che si trova sulla Terra, ciò è importante a riguardo dei problemi della nutrizione e si è considerato che rispettando gli equilibri naturali il mare potrebbe essere ben più produttivo di sei volte. L’oceano inoltre ha la capacità di generare ossigeno e di assorbire parte delle emissioni di anidride carbonica, influendo come mitigatore del cambiamento climatico. Le correnti oceaniche hanno l’importante funzione di regolare il clima del pianeta. Se con l’aumento della temperatura globale il ruolo degli oceani venisse alterato, le conseguenze sarebbero gravissime, molte specie marine rischierebbero l’estinzione, intere zone del pianeta si raffredderebbero .L’attuale livello di inquinamento influisce negativamente sulle condizioni di salute del mare, l’innalzamento della temperatura del mare ha portato ad una sua anormale acidificazione, la sempre più presenza di microplastiche influisce negativamente negli ecosistemi marini, inoltre anche la pesca non regolata porta ad un depauperamento delle specie ittiche.

Obiettivi della Conferenza

La Conferenza si prefigge di discutere su determinate azioni per difendere i nostri mari: quella dell’economia sostenibile, quella della lotta all’inquinamento e quella innovazione con l’inserimento di moderne tecnologie. Ci si deve orientare in campo energetico e alimentare con scelte che siano orientate allo sviluppo sostenibile. Poi, l’oceano deve diventare un modello di gestione dei beni comuni, con lo scopo di ridurre l’inquinamento di origine sia terrestre che marina. Un altro obiettivo è affrontare i cambiamenti climatici investendo in infrastrutture costiere e proteggendo le popolazioni il cui benessere dipende dallo stato degli oceani. Infine, un’altra azione è rivolta agli investimenti nella ricerca scientifica, per trovare soluzioni concrete nell’azione oceanica mondiale.