Dall’inizio del mese in alcuni quartieri di Roma salta la corrente, i cittadini non possono ricorrere a condizionatori e quant’altro e i blackout si ripetono. Le segnalazioni continuano ad arrivare ma la situazione non cambia, anzi parrebbe peggiorare. La spiegazione è proprio nel clima caldo del periodo, i residenti ricorrono ai condizionatori che restano accesi anche di notte e i consumi di energia elettrica superano i limiti.
I quartieri
Villa Gordiani, Pigneto, Prenestino, Torpignattara, Colli Aniene, Monteverde, San Basilio, Gianicolense, Colli Portuensi e Acilia. Sono queste prevalentemente le zone dove le interruzioni di corrente si fanno sentire pesantemente. I cittadini protestano ma le cose non migliorano. Al Prenestino sono tre notti di fila che salta l’energia elettrica per diverse ore, e il disagio prosegue anche fino all’alba. Il problema di solito “arriva” verso le 23 e non si risolve fino alle 6 del mattino successivo.
Non solo problemi di caldo
Se non c’è energia elettrica sono tutti gli elettrodomestici a fermarsi, non solo ventilatori e condizionatori. Nei frigoriferi e nei congelatori ci sono alimenti che vanno a deperire, un congelatore spento da 6 o 7 ore, chiaramente non può garantire la conservazione dei cibi. La rabbia dei residenti è anche per questo motivo, alimenti buttati e soldi persi. Sui social e sulle chat dei gruppi, alcuni domandano se non sia possibile chiedere un risarcimento proprio per il cibo gettato via. Ma il problema è soprattutto per le persone anziane, fragili, allettate, che non possono ricorrere a nessun tipo di raffrescamento delle abitazioni, un fattore che incide direttamente sulla salute.
Le segnalazioni
Chi ha provato a segnalare il guasto ad Acea-Areti è rimasto lungamente in attesa e poi ha dovuto provare a spiegare ad un risponditore automatico il motivo della chiamata. Il brutto dei risponditori automatici però è che il più delle volte non c’è verso di farsi capire.
I fortunati che hanno interloquito con un essere umano non hanno avuto miglior fortuna: casa al buio, si deve “cercare” una bolletta e fornire il codice POD. Se non si riesce a soddisfare le richieste, allora l’operatore umano, non può fare niente. Come se non risultasse, per primi a loro, che la zona è in blackout. Capita anche il carosello di essere rimandati ad altri numeri di telefono che spesso squillano invano…
Insomma visto che la tv è spenta, evidentemente avranno pensato bene di tenere occupati gli utenti con inutili telefonate. Chissà che questa assenza di notizie non venga inquadrata come servizio sociale.
Foto: vivienergia.it