Come riportato sul sito di Roma Capitale: la Giunta capitolina ha approvato la memoria dal titolo “Ridefinizione, aggiornamento e rideterminazione del Servizio Roxanne”. Si tratta del programma per donne vittime di tratta e persone presenti su strada. Nel corso degli anni, le tipologie e gli ambiti di sfruttamento delle vittime di tratta sono aumentati: si colpiscono non solo le donne, ma anche gli uomini, i minori e le persone trans-gender. I dati del fenomeno risultano sottostimati e per questo la giunta capitolina ha dato mandato al Dipartimento Politiche Sociali e Salute di avviare una fase di co-programmazione, rivolta all’aggiornamento del servizio Roxanne. Saranno invitate e accolte le proposte anche delle realtà iscritte all’Albo degli Enti anti-tratta del Ministero del Lavoro, per arrivare allo sviluppo dei servizi: sportello, unità di strada, case di fuga, progetti di semi-autonomia e di inserimento lavorativo.
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Si prevede dunque una riorganizzazione del programma Roxanne. Ci sarà la presa in carico anche di persone vittime di forme di sfruttamento diverse da quelle sessuali. Ad esempio ci riferiamo ai matrimoni forzati, l’accattonaggio, le attività illegali, le donne vittime di violenza domestica e le persone transgender vittime di tratta. Verranno infine attivati protocolli operativi con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale di Roma. Tra le cause dell’aumento del fenomeno delle vittime di tratta ci sono le restrizioni dovute alla pandemia da Covid. Queste hanno cambiato gli scenari dello sfruttamento della prostituzione spostandola verso il cosiddetto ‘indoor’.
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In altri casi, l’incertezza del titolo di soggiorno contribuisce a peggiorare in maniera drammatica la situazione dei soggetti più fragili. Per questo si intende rafforzare l’integrazione fra il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e le misure anti tratta. L’obiettivo è quello di garantire una migliore prevenzione degli illeciti. Previsti, inoltre, nuovi protocolli d’intesa tra i servizi comunali, gli enti della rete territoriale, i centri di accoglienza. Anche tra le forze dell’ordine e i servizi sanitari. Tutto questo per rendere più efficaci i progetti di inclusione sociale e lavorativa che si avvarranno anche della partecipazione al programma Roxanne delle organizzazioni del terzo settore.