Arrivano i nuovi tram a Roma, ma quando? Cronaca di un’attesa infinita

ritardi per i nuovi tram nella Capitale

I nuovi convogli sono in qualche modo il simbolo della trasformazione, del nuovo inizio, il segno tangibile di una Capitale finalmente proiettata nel futuro. Avrebbero dovuto solcare le strade di Roma già nel 2025, forse addirittura a giugno, portando con loro la speranza di un trasporto pubblico moderno ed efficiente. Ma la realtà, impietosa, racconta tutt’altro. Il grande debutto dei nuovi tram non avverrà prima di giugno 2026. E anche questa, ormai, suona più come una speranza che una certezza.

La triste ammissione dell’assessore

È stato lo stesso assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, durante un’audizione in commissione mobilità del 14 marzo a rendere nota la notizia. Una doccia gelata per i cittadini romani, costretti a convivere con un sistema di trasporti lento, vecchio e non completamente affidabile. L’assessore però non sembra aver precisato i motivi del ritardo.

Una grande promessa che si sgretola

Quando l’amministrazione capitolina aveva annunciato l’acquisto di 121 nuovi tram, l’entusiasmo fu palpabile. Finalmente, Roma avrebbe avuto mezzi all’altezza di una grande metropoli. In effetti, ancora oggi, il portale “Roma si trasforma”, che informa sulle grandi opere della città, continua ad indicare la data del 30 settembre 2025 come l’avvio del primo convoglio. Viene anche indicato che altri 60 nuovi tram prenderanno servizio entro luglio 2028… Un’illusione ormai smentita dai fatti. Solo pochi mesi fa, nel luglio scorso, il prototipo veniva presentato in pompa magna, con la promessa che la messa in esercizio sarebbe avvenuta a giugno 2025. Ora, quella data è evaporata nel nulla.

Le linee dei nuovi tram

Patanè ha ribadito che i primi dieci mezzi saranno destinati alla nuova tranvia Togliatti, attualmente in costruzione. Altri convogli serviranno la tratta iniziale della TVA (Termini-Vaticano-Aurelio) e la linea Verano-Tiburtina. Un ulteriore ostacolo si profila però all’orizzonte: la consegna non significa utilizzo immediato. I tram, prima di accogliere i passeggeri, sono infatti sottoposti a diversi collaudi e certificazioni, un iter che può durare anche diversi mesi.

L’ombra del PNRR e un futuro incerto

Patanè tenta di tranquillizzare l’opinione pubblica: “malgrado i ritardi – spiega – le scadenze legate ai fondi del PNRR verranno rispettate”. La lotta contro il tempo però, alimenta i timori della perdita dei finanziamenti europei.

Intanto, viaggiatori e pendolari continueranno a stringersi sui vecchi tram cigolanti, e si rassegnano alla lotta con i disservizi e le attese interminabili. La rivoluzione promessa per ora resta solo un’illusione che galleggia tra annunci trionfali e ritardi inesorabili.

Foto: mobilita.org