“Dall’Argentina a Monterotondo e oltrepassando numerosi altri paesi eccomi qui, seduta al centro storico eretino a parlare di passione per cinema e produzioni video con una giornalista che, come me, ama tutta l’arte dello spettacolo!”
Questa è stata la prima frase che la Videomaker, Valeria Vilas, ha detto all’inizio dell’intervista dopo una breve chiacchierata personale.
Valeria è nata a Buenos Aires, la sua famiglia è di origini italoargentine, anche suo padre è nato lì ma ora è in Italia e lei è arrivata nel nostro paese per rivederlo.
Adesso nella periferia della capitale italiana ha ripreso il suo lavoro. Mentre vive la sua vita in tranquillità, in un borgo medievale nella valle del Tevere, Civitella San Paolo.
Dal 2001, poco prima degli attentati alle torri gemelle, la Vilas si trasferisce a Monterotondo e subito si innamora della cittadina. Fa amicizie simpatiche e vere, conosce Mariella, la sua migliore amica, una persona che fino ad oggi considera più di una sorella. Incontra altri artisti di zona come Marco Todaro -in arte Todart- che di seguito l’ha poi presentata a noi.
Il centro storico le piace moltissimo perché adora la storia e nel suo paese l’arte antica è mancata. Adora i luoghi dove ci sono castelli e monumenti storici con affreschi e arte ovunque. Dalle sue parti, come storia locale, ha potuto visitare e conoscere solo l’era coloniale; dato che nell’epoca precolombiana quel territorio era poco popolato quindi con pochi resti artistici monumentali.
Un po’ di storia …
A diciassette anni, dopo i suoi studi magistrali a Buenos Aires, Valeria si trasferì con i suoi in Paraguay ad Asunciòn. Qui, in un corso di teatro, scopre la sua passione sia per il palcoscenico che per il cinema e tutte le produzioni video. Quindi si appassiona a tutto ciò che avviene dietro le telecamere, e ci spiega come nella vita da una cosa può nascerne un’altra:
“Da piccola mi regalarono una macchinetta fotografica, quelle di una volta, con il rullino da sviluppare e l’attesa di vedere cosa avevo ripreso. Posso dire che da lì mi sono innamorata delle fotografie, e in futuro dei video dove immediatamente potevo godere dell’arte visiva”.
A ventidue anni riesce da sola a comprare una telecamera per fare video clip personali e per lavoro. Ha poi studiato direzione e produzione televisiva, ha lavorato in varie realizzazioni in TV e in film cinematografici e ci racconta:
“Con la telecamera comprata da me sono riuscita a fare prove su prove che alla fine mi hanno portata a partecipare ad un concorso nel ’98 dove ho vinto il primo premio come miglior videoclip dal titolo Il costo della vita, il II Festival Nazionale Fondazione Genesis in Paraguay.
È stato veramente soddisfacente essere stata considerata e riconosciuta perché spesso, in quel periodo, in quel paese e in quei settori, i lavori effettuati da donne venivano poco considerati. Amo riprendere, anche semplici eventi, matrimoni, cerimonie classiche o artistiche/culturali, ed ho proseguito così l’attività di videomaker freelance in autonomia anche qui in Italia.
Questo è il mio lavoro, soprattutto nel wedding e nelle riprese di eventi live, specializzandomi nello storytelling applicato principalmente al videoclip e nel montaggio in formato digitale”.