Il prossimo lunedì celebreremo la Festa della Liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista. Oggi fortunatamente e giustamente il pensiero riesce a travalicare le ideologie e il sentimento condanna anche le ingiustizie commesse da altri, in ogni parte del mondo.
Restando comunque ai valori che hanno ispirato appunto la Liberazione, c’è una storia a metà strada tra l’idealismo e la culinaria che non tutti ricorderanno o conoscono. La storia della pastasciutta antifascista.
Il bando della pastasciutta
La pasta antifascista
Stabilito quindi che la pasta non fosse idonea al perfetto nutrimento, che non fosse così italiana (la dieta fascista preferiva il riso), questa divenne un simbolo di contrapposizione al regime e poi di Liberazione. Oggi, è un simbolo della festa della Liberazione.
La pasta al burro – ricetta
Ingredienti: 150 gr di spaghetti, 40 gr di burro, 40 gr di parmigiano. Far bollire abbondante acqua salata, buttare la pasta e scolarla 3 minuti prima del tempo indicato per la cottura, preoccupandosi di non gettare via l’acqua. Ultimare la cottura della pasta in una padella rimescolando continuamente e aggiungendo 3 o 4 mestoli d’acqua di cottura fino ad ottenere una crema d’amido. Togliere la padella dal fuoco e unire il burro e il parmigiano e mescolare per bene.
Foto copertina: trinus.com – Foto Marinetti e famiglia Cervi: Wikipedia