Atac lotta contro i furbetti del biglietto e i controllori assenteisti

Atac lotta contro i furbetti del biglietto e i controllori assenteisti

Roma, città eterna… ma anche regno incontrastato dei viaggiatori senza biglietto. Atac ha deciso di prendere il toro per le corna e lanciare un’offensiva epocale contro gli evasori tariffari, con l’obiettivo di recuperare ben 22 milioni di euro in tre anni. Il piano è audace, quasi rivoluzionario: far lavorare i controllori.

I numeri dell’evasione (e dell’assenteismo)

Nel 2024, Atac ha già colpito evasori per 1,2 milioni di euro e rifilato multe per altri 5,5 milioni. Il problema? L’esercito dei furbetti è così numeroso che nessuno sa quanti siano realmente. Quel che è certo è che la battaglia è impari, soprattutto se i soldati (i controllori) latitano più degli evasori stessi. Sì, perché il vero nemico da combattere sembra essere proprio l’assenteismo dei verificatori, che raggiunge livelli da record: oltre il 20%, il più alto nei comparti aziendali.

Più controllori

Atac ha quindi deciso di rimboccarsi le maniche e inserire nel nuovo contratto di servizio misure rivoluzionarie, tipo… convincere i controllori a lavorare. Il piano prevede incentivi, affiancamenti e forse anche qualche parola di incoraggiamento per spingerli a salire davvero sui mezzi pubblici. Oggi i verificatori in servizio sono 251, ma l’obiettivo è arrivare a 270. E siccome ogni mano in più è utile, l’azienda pensa di arruolare anche volontari tra il personale amministrativo. Insomma, dalle scrivanie ai bus è un attimo.

Obiettivo: 22 milioni di euro in tre anni

Secondo i cervelloni di Atac, con più controllori (e possibilmente meno assenteisti), si potrebbe aumentare del 25% l’attività di verifica. Questo farà schizzare il recupero economico a cifre da capogiro: 12 milioni di euro grazie ai biglietti finalmente pagati e 10 milioni in multe ai soliti furbetti. Un piano perfetto, sulla carta.

Tornelli anti-scavalco

Il Comune di Roma ha deciso di alzare l’asticella e intende chiedere un finanziamento al Governo per installare tornelli anti-salto nelle metro. Perché se la battaglia contro gli evasori non si vince con i controllori, magari si vince con barriere più alte. Del resto, tra parkour e salti olimpionici, a Roma c’è sempre spazio per un nuovo sport estremo.

Foto: quattroruote.it

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