Atac nel caos, si dimette il presidente Simioni. Giovanni Mottura il suo sostituto?
Nominato nuovo amministratore delegato di Enav, società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, Paolo Simioni si dimette dalla partecipata Atac. Al suo posto, in pole position, sembra esserci Giovanni Mottura, dottore commercialista, già liquidatore di Roma Metropolitane.
La sostituzione sembra si farà in tempi rapidi, questo perché la situazione contabile generale dell’azienda, per effetto Covid-19, è ancora molto sofferente. La mancata vendita di biglietti, seppur le corse sono state limitate al minimo e abbia chiesto la cassa integrazione per molti dei suoi dipendenti, rischia di pesare sulla procedura di concordato preventivo in corso.
Cos’è il concordato preventivo
Il concordato preventivo è la procedura scelta dall’amministrazione capitolina a guida Raggi e dalla municipalizzata Atac, per uscire dalla forte crisi che negli anni scorsi aveva investito la partecipata.
Con l’omologa della procedura, il Tribunale fallimentare di Roma, ha accettato il piano di risanamento dell’azienda, nominando gli avvocati Giuseppina Iovine e Lorenza Dolfini e la dott.ssa Franca Cieli, liquidatori dei beni ceduti ai creditori.
Ieri, le dichiarazioni della Sindaca all’epoca del concordato
“Oggi è un giorno di svolta per il trasporto pubblico di Roma. Per migliorare la qualità della vita dei cittadini. È la dimostrazione che Roma ce la sta facendo ad uscire dal baratro in cui è precipitata dopo decenni di malapolitica. Bastano solo pazienza e determinazione e i risultati arrivano. Questo è solo uno dei tanti frutti che contiamo di raccogliere dopo tanto lavoro”.
Oggi, la reazione delle opposizioni
Partito democratico: La consigliera Ilaria Piccolo apprese le dimissioni di Simioni, prende atto che l’Atac è nel caos, e chiede una seduta straordinaria della commissione mobilità. In una nota scrive:
“Apprendiamo in queste ore con forte preoccupazione delle dimissioni da direttore generale e da presidente dell’A.D. Simioni, desideroso evidentemente di trasferirsi al più presto in ENAV e lasciare l’azienda capitolina. Una dipartita repentina e senza una successione e parrebbe non senza pretendere ulteriori premialità (non si comprende a quale titolo) per il lavoro svolto. In assenza di decisioni su chi dovrebbe rimpiazzare l’amministratore uscente, nonostante il vaglio dei curriculum già’ operato in massima urgenza dalla commissione mobilità venerdì scorso, sulla nuova designazione in Campidoglio sembrano brancolare nel buio.” – continua – “Tra chi reclama il posto di AD e chi fugge da questo ruolo, rimane un’azienda senza guida; si naviga tra un richiamo per cooptazione dello sfuggente Simioni ad una nomina in fretta e furia di altri soggetti, magari la candidatura di Giovanni Mottura già commissario liquidatore di Roma Metropolitane, azienda ancora in attesa della firma del bilancio 2015 da parte del Campidoglio. Forse è proprio l’idea che a guidare la più’ grande azienda di TPL nazionale sia un liquidatore di un’altra azienda capitolina inquieta e blocca le decisioni della sindaca Raggi che appare sempre più isolata nel decidere delle sorti e il futuro di Atac.”
E conclude:
“Siamo al caos gestionale in un momento particolarmente critico dell’azienda che cumula gli errori del concordato fallimentare voluto dalla giunta Raggi con le difficoltà del settore trasporto pubblico acuite dall’emergenza Covid-19. Non è così che si governa una grande azienda con oltre 10000 dipendenti. Tra fughe e rifiuti si rischia di lasciare senza guida l’Atac con conseguenze gravissime per la città Ho chiesto a tal proposito una riunione urgente della commissione mobilità”
Fratelli D’Italia: in una nota congiunta Fd’I attraverso i capogruppo in Campidoglio Andrea De Priamo e Fabrizio Ghera, capogruppo in Regione Lazio, dichiarano: “Apprendiamo che Paolo Simioni si è dimesso da presidente e da direttore generale di Atac. Una vera fuga verso una nuova poltrona quella dell’Enav? Regalata per aver fatto quasi fallire la municipalizzata ai trasporti. Peraltro andando via prima dell’approvazione del bilancio e prima della chiusura del concordato fallimentare”.
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In tutto questo, secondo gli esponenti di Fdi “stupisce che la l’amministrazione pentastellata non abbia provveduto per tempo alla sua successione”.
La nota degli esponenti di Fd’I prosegue: “Lasciare senza guida un’azienda capitolina il cui ruolo è strategico per la mobilità della Capitale conferma la scarsa attenzione dell’amministrazione 5 Stelle per il tpl (ndr. Trasporto pubblico Locale)“. Peraltro Atac, “già in sofferenza – sottolineano e concludono da Fd’I – sta vivendo un momento molto delicato penalizzata anche dall’emergenza Covid cui è seguito il mancato incasso dei biglietti di viaggio. Con il risultato che mancano le risorse necessarie per rispettare le scadenze imposte dal concordato preventivo. Siamo di fronte al solito pasticcio, come Fdi chiediamo alla sindaca Raggi di provvedere velocemente al sostituto di Simioni ai vertici di Atac, con la speranza che l’assalto grillino alla ‘poltrona’ non faccia perdere altro tempo”.
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