Attivista Femen cerca di rubare bambinello da presepe a San Pietro

Le proteste sono tutte degne di attenzione, per carità, poi le ragioni possono essere condivise o meno. Quello che però non può mancare è il rispetto e la moralità nei confronti degli altri e, quando vengono a mancare, ogni dimostrazione passa in secondo piano perdendo efficacia.

Una provocazione eccessiva e fuori luogo

Questo è quanto è accaduto a piazza San Pietro venerdì 27 dicembre, quando Yana Fedorets, una 25enne ucraina attivista del gruppo Femen, ha inscenato un’azione provocatoria. Ha scavalcato le transenne che delimitano il presepe, poi si è tolta la maglietta restando a torso nudo e ha cercato di sottrarre il Bambinello.

Gli slogan

Il blitz è avvenuto davanti a centinaia di pellegrini e quando la ragazza è rimasta in topless ha gridato in inglese slogan contro il presidente russo Vladimir Putin. Sul corpo aveva scritte due frasi: “Where is my child” (Dov’è il mio bambino) e “Putin is a war criminal” (Putin è un criminale di guerra).

Arrestata

Gli agenti della polizia dell’Ispettorato Vaticano presenti sul posto sono prontamente intervenuti bloccando l’attivista. Lei ha opposto resistenza e ha gridatoQuesto è il mio bambino!”, ripetendo le accuse al leader russo. La donna avrebbe provocato lievi lesioni a uno degli agenti. Portata via dagli uomini della sicurezza, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, oltre a essere denunciata per atti osceni in luogo pubblico.

La rivendicazione

Il gruppo Femen in una nota ha rivendicato l’azione. “La protesta dell’attivista Femen Yana Fedorets in Piazza San Pietro è per richiamare l’attenzione sui crimini di guerra della Russia contro i bambini ucraini. L’attivista, che ha parlato in difesa dei bambini ucraini, è stata brutalmente trattenuta e arrestata dalla polizia locale”.

La nota prosegue affermando: che c’è stata una reazione inadeguata e aggressiva da parte delle forze dell’ordine vaticane contro l’azione pacifica, di natura esclusivamente umanitaria. Durante l’azione – spiega ancora il testo – è stato arrestato anche un fotografo che stava documentando l’evento. La polizia ha cercato di distruggere tutte le foto scattate sul luogo della protesta, ma alcune di queste erano già state inviate.

Foto tratte dal web – video tratto da Youtube