Chiudere un balcone con una vetrata per ottenere maggior spazio e sfruttare al meglio il proprio immobile, prevedeva la richiesta di permessi atti ad autorizzare la “modifica”. Grazie ad un emendamento al decreto Aiuti bis ora non si dovrà più dover ricorrere ai permessi per dar luogo ai lavori. Per il momento però le uniche tipologie di intervento sollevate da questa pratica burocratica sono le vetrate panoramiche amovibili (Vepa).
Le vetrate panoramiche amovibili
L’Associazione italiana vetrate a risparmio energetico, col termine vepa, definisce il sistema di chiusura trasparente per la riduzione della dispersione termica. Queste vetrate hanno la caratteristica di poter essere rimosse. Assolvono alla “schermatura e ombreggiatura” e favoriscono la coibentazione termica col relativo miglioramento termico. Le aree interessate non dovranno tuttavia diventare spazi chiusi in maniera stabile allo scopo di ottenere ulteriore superficie nell’immobile.
Anche i cosiddetti “giardini d’inverno” e tutti quei sistemi idonei al contenimento della dispersione termica ai fini del risparmio energetico, appartengono alla categoria vepa.
Dove non serve più l’autorizzazione
Queste vetrate prima degli effetti del decreto Aiuti bis non erano sottoposte ad una regolamentazione generale ed ogni Comune ne gestiva autonomamente permessi e modalità. Diverse erano anche le interpretazioni, perché se per alcuni erano ritenute un aumento della volumetria dell’immobile, per altri Comuni la loro istallazione era concessa senza problemi. Ora la normativa è generale e il vincolo dei volumi resta nella misura in cui gli spazi non devono essere considerati stabilmente chiusi. Con questo passo, in altre parole, si rende possibile l’istallazione delle vepa, senza passare per gli uffici finora preposti a concederne il permesso.
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