La giunta comunale ha approvato nella seduta di ieri il progetto preliminare relativo ai lavori di realizzazione dell’Accademia delle Belle arti presso il sito della ex Caserma Rossani. Punto di partenza per l’intero progetto è stata la necessità di soddisfare le esigenze funzionali e quantitative dell’Accademia, garantendo modalità di accesso differenziate ai diversi ambienti ‐ didattici, amministrativi, laboratoriali ecc. ‐ che consentano la massima integrazione tra gli spazi e le attività. Come noto, la sede dell’ Accademia delle Belle Arti sarà dislocata in tre edifici differenti ‐ i Corpi D, E e H, ‐ all’interno dei quali sono stati individuati e collocati gli spazi richiesti dall’Accademia, attraverso lo studio di fattibilità e la sua revisione, nel modo più razionale e coerente con le rispettive specificità architettoniche. Si è cercato inoltre di costruire una forma di dialogo tra spazi interni ed esterni che consentisse di superare i limiti della separazione delle funzioni e di creare le condizioni per impiegare lo spazio pubblico come una vera e propria estensione degli ambienti interni. Tra gli elementi più importanti alla base della progettazione vi sono la particolare natura tipologica degli edifici (strutture a setti portanti molto regolari e ripetitive, come spesso si osserva nella pragmatica efficienza dei modelli dell’architettura militare) e la modalità in cui tale caratteristica tipologica dialoga con i nuovi usi previsti per la struttura. L’esigenza di modificare la distribuzione di alcuni spazi, introducendo soppalchi e nuovi gruppi scala, e la necessità di prevedere alcuni grandi ambienti, come l’aula Magna, potenzialmente incompatibili con la scansione strutturale originaria, hanno generato una lunga serie di ipotesi alternative e di relative valutazioni tecniche e storico‐ critiche, che sono state ampiamente discusse con gli interlocutori del progetto (in particolare con la Soprintendenza) fino a giungere alla soluzione individuata. L’intervento approvato è stato redatto dal gruppo di progettazione che si è aggiudicato il bando – capofila Isola Architetti srl di Torino (progettisti anche del museo egizio di Torino), ICS srl, MCM Ingegneria, Artuso Architetti associati, studio tecnico Carbonara Ingegneri associati, GeoAtlas srl, due professionisti e gli architetti Angela Martina e Mauro Berta. Il quadro dei vincoli esistenti ha guidato le scelte progettuali in termini di criteri localizzativi per le diverse funzioni e di criteri generali per le operazioni di restauro sulle murature esistenti, in modo tale da preservare la leggibilità delle strutture originarie. Si prevede la realizzazione di nuovi ambienti per la didattica e a servizio delle nuove funzioni su due livelli nei fabbricati “D”, “E” e “H”, per una superficie totale di intervento di oltre 9.000 mq . Di seguito le specifiche localizzazioni nei rispettivi edifici: Fabbricato D: la nuova Aula Magna da 300 posti (dedicata alla didattica teatrale ed alle rappresentazioni, che potrà essere aperta anche agli utenti esterni, anche in orari e momenti diversi da quelli normalmente occupati dalle attività didattiche) comprendente la sala per il pubblico, il foyer e il palco con camerini, nuove aule didattiche, laboratorio di scenotecnica, oltre a spazi distributivi e servizi igienici. Fabbricato H: nuovi uffici per i docenti e per la consulta, aule didattiche, sala professori, sala riunioni, oltre a spazi distributivi e servizi igienici. Fabbricato E: atrii, 3 laboratori di incisione, 3 laboratori di grafica, 2 depositi per gli acidi, 3 laboratori di decorazione, 2 laboratori di plastica ornamentale con relativo deposito, 1 laboratorio di decorazione e falegnameria, 4 laboratori di anatomia con relativi depositi, servizi e camerini, 4 laboratori di scultura con relativi depositi, servizi e camerini, 6 aule multimediali, 3 laboratori di pittura con relativi depositi, 2 laboratori di fashion con relativi depositi, un’aula multimediale Cinema/TV a gradoni, oltre a spazi distributivi, uffici per i docenti e servizi igienici. Il progetto comporta inoltre interventi sulle strutture esistenti sottoposte a tutela, che saranno eseguiti con materiali e tecniche analoghe e compatibili originali, senza escludere i materiali e le tecniche moderne, oltre a interventi impiantistici che prevedono la realizzazione di nuove centrali frigorifere per la produzione di acqua refrigerata e acqua calda per i tre edifici, sottocentrali a servizio dei singoli fabbricati, impianti di climatizzazione e riscaldamento, di ventilazione per la fornitura di aria primaria ai locali, idrico-sanitario, impianto di recupero delle acque meteoriche e di supervisione al fine di perseguire garantire un risparmio energetico ed economico per i costi di gestione e manutenzione. Essendo gli edifici sottoposti ad alcuni vincoli dalla Soprintendenza, si è cercato di rendere il meno leggibile possibile l’impiantistica a servizio del complesso, prevedendo centrali tecnologiche interrate e interventi di mitigazione per gli elementi a vista (ad esempio per quanto riguarda le torri evaporative). “Abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti sul percorso della realizzazione della nuova sede dall’Accademia delle belle arti nella ex Caserma Rossani – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso -. Tutti i dettagli di progetto sono stati condivisi con la Soprintendenza così da poter procedere più celermente all’approvazione dei vari livelli di progettazione. La soluzione progettuale proposta dal raggruppamento prevede un buon equilibrio tra spazi interni e spazi esterni in scia con gli interventi di riqualificazione già avviati dalle istituzioni pubbliche sul parco e sul nuovo Polo bibliotecario. In questo modo ogni spazio, anche quelli esterni, viene investito di nuove funzioni sia a servizio degli studenti sia dei cittadini. L’intervento è già finanziato con i fondi del Patto per Bari siglato tra Governo e Città metropolitana nel 2016. Questo è un progetto che da una lato punta a completare il percorso di riqualificazione di uno dei siti dismessi più importanti presenti in città e dall’altro ha l’obiettivo di valorizzare la storia di un polo di formazione, quale è l’accademia delle belle arti di Bari, che da sempre qualifica l’offerta culturale della città e attrae studenti da tutta la Regione”.