Bassetti teme il rischio Dengue con l’arrivo dei pellegrini per il Giubileo

Bassetti teme il rischio Dengue con l’arrivo dei pellegrini per il Giubileo

Il direttore Malattie infettive del policlinico San Marino di Genova, Matteo Bassetti, lancia l’allarme sul rischio Dengue a causa dell’imminente arrivo dei pellegrini per il Giubileo. L’infettivologo sottolinea come il grandissimo afflusso di persone che giungeranno a Roma per l’Anno Santo (saranno circa 30 milioni) rappresenta un fattore di pericolo. In larga parte, questi pellegrini proverranno dai Paesi del Sud-America, è necessario quindi, secondo Bassetti, sensibilizzare il SSN sulle malattie di quella zona del mondo.

Cosa fare

“Deve essere fatto un lavoro di prevenzione sulle zanzare e sui chi potrebbe portare la malattia qui. Dobbiamo poi vedere se il 2025 sarà un anno particolarmente caldo, e già a maggio iniziare a disinfestare le zone dove possono annidarsi questi insetti e abbatterne il numero”. Bassetti ammonisce esortando a “evitare di creare le condizioni di possibili focolai di Dengue come accaduto a Fano”.

In Italia quasi 260 casi

In base ai dati dell’Istituto superiore di Sanità, nel periodo da gennaio a giugno 2024, nel Lazio si sono registrati 259 casi di infezione da virus Dengue. Fortunatamente nessuno di questi casi ha portato alla morte del paziente. Tutti i casi segnalati sono frutto di contagi contratti durante viaggi all’estero, ed in seguito registrati nel nostro Paese.

Paura ingiustificata o timori concreti?

L’allarme lanciato da Bassetti sembra essere in effetti piuttosto concreto, proprio per la logica che chi proviene da aree di contagio è potenzialmente vettore del virus. Va ricordato che la Dengue è di origine virale, è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). La trasmissione agli esseri umani avviene per effetto dalle punture di zanzare che hanno precedentemente punto una persona infetta. Non esiste possibilità di contagio diretto tra esseri umani, ma l’uomo è il principale ospite del virus.

Foto d’archivio tratta da: artestv.it

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