Neanche è stato approvato il nuovo Decreto per regolarizzare gli stranieri impiegati nel settore agricolo, che Teresa Bellanova non soddisfatta, mira a far regolarizzare gli immigrati presenti nel settore edile. La storia è sempre la stesdsa “Anche nel settore edile c’è un caporalato violento”.
Uno slogan ripetuto allo sfinimento che contagia la Bellanova di “boldrinismo”, facendole forse ambire un cambio di ruolo da Ministro dell’Agricoltura a Ministro dell’Integrazione?
“Sulla regolarizzazione c’è stata un’opposizione delle altre forze politiche.” -Ha dichiarato- “Ma io spero si possa recuperare nel percorso parlamentare perché noi dobbiamo riconoscere a tutte le persone che sono in Italia e che lavorano in nero, la possibilità di lavorare in modo regolare”
Peccato che forse alla signora Bellanova sfugga il fatto che se costretti alla regolarizzazione, i datori di lavoro potrebbero decidere di lasciare senza lavoro molti di questi immigrati, che poi essendo in regola con i documenti potrebbero avere accesso a sussidi come il Reddito di Cittadinanza, andando a gravare sulla già disastrosa economia italiana.
Oppure, se tutti questi lavoratori regolarizzati mantenessero il posto di lavoro potrebbe lievitare in maniera spropositata il costo di frutta e verdura andando a punire come sempre le famiglie italiane, già in ginocchio per la crisi del 2008 e l’emergenza coronavirus del 2020.
Assistiamo come al solito a un Governo immobile nei confronti dei propri cittadini che pagano le tasse, incapace di aiutare gli imprenditori vicini all’orlo del fallimento e in alcuni casi al suicidio; uno Stato assente, che non tutela i produttori, ma si accanisce su ideologie di fanta-integrazione, che potrebbero invece portare alla distruzione se messe in atto.