Il presidente Usa firma il divieto all’importazione di petrolio dalla Russia. La Casa Bianca aveva già anticipata la decisione, nell’ambito delle ritorsioni contro l’invasione in Ucraina. Joe Biden ha comunque avvisato che “la difesa della libertà avrà un costo per gli americani, soprattutto alla stazione di servizio”. La misura riguarda anche l’import dalla Bielorussia.
L’annuncio ufficiale
In conferenza stampa Biden ha detto che la decisione è stata concordata con gli alleati europei e che l’amministrazione Usa farà di tutto per contenere l’aumento dei prezzi in America. Ha precisato che “colpendo la maggiore arteria dell’economia russa”, il popolo americano darà un altro “potente colpo alla macchina da guerra di Putin”. Di fatto Biden ha annunciato il divieto a tutte le importazioni dalla Russia di petrolio, gas, energia.
La richiesta di Zelensky
La decisione degli Stati Uniti arriva dopo le richieste all’Occidente del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di interrompere le importazioni di gas e petrolio russo.
Difficoltà oggettive
E’ praticamente impossibile per l’economia europea tagliare l’approvvigionamento energetico dalla Russia. E’ un processo che richiede tempo per eliminare la dipendenza. Il gas russo è pari ad un terzo del consumo di combustibili fossili in Europa, a differenza degli Usa dove già il gas naturale non è importato dalla Russia.
Prezzi in forte rialzo alla stazione di servizio
Mentre gli Usa vietano le importazioni di petrolio, il prezzo della benzina raggiunge il prezzo record di 4,17 dollari al gallone. (gallone Usa = 3,78541 litri). Sono circa 100 mila barili al giorno le importazioni Usa dalla Russia ed equivalgono al 5% delle esportazioni di greggio della Russia.
Un barile equivale a poco meno di 159 litri di petrolio. In un barile ci sono 42 galloni americani. Dalla distillazione di un barile di greggio si ottengono 19 galloni di benzina (circa 72 litri) e 10 galloni di gasolio (circa 38 litri). Si ricavano inoltre altri prodotti petroliferi.
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