Bonus 600 euro – Ancora domande respinte? La storia di uno stagionale

Bonus p. iva

Bonus agli stagionali: Catalfo mente?

Solo pochi giorni fa, a segutio dell’esclusione dal bonus 600 euro per gli stagionali, Nunzia Catalfo ha promesso che avrebbe risolto la situazione. Questa promessa consisteva nell’erogare il sussidio a questa categoria di lavoratori anche per le mensilità arretrate.

In realtà, non tardano ad arrivare le prime smentite. E’ stato appurato, infatti, che i lavoratori stagionali si siano visti respingere la propria richiesta, restando senza alcun sussidio dall’inizio della pandemia ad oggi.

 

Il racconto di uno stagionale

Abbiamo preso da esempio, tra le tante storie dei malcapitati, il racconto di Vincenzo Sclafani, un addetto alla somministrazione di cibi e bevande per i ricevimenti, quali, ad esempio, i matrimoni.

Questo genere di mestiere, come possiamo immaginare, è stato duramente colpito dalle conseguenze della pandemia, dato che molte celebrazioni sono state rinviate.

Dal sito Money.it abbiamo raccolto l’intervista fatta dai colleghi a questo lavoratore.

 

L’intervista

Ci spieghi quanto successo…

“La mia è una categoria di lavoratori che non hanno mai chiesto nulla allo Stato ed ora, che per cause di forza maggiore siamo rimasti bloccati per due mesi, abbiamo bisogno di un intervento dello Stato per sopravvivere. Il tutto viene incatenato dalla burocrazia dei codici e dei codicilli. Il Decreto Cura Italia prevedeva un bonus a fondo perduto di 600 euro per marzo, poi prorogato dal DL Rilancio per aprile e maggio. Questo per varie categorie, tra cui i lavoratori del turismo e stabilimenti termali.

Dopo aver presentato la domanda il 1° aprile, per il mese di marzo, siamo rimasti in attesa per giorni controllando costantemente il sito dell’INPS. Nulla si muove.
Dopo ben 45 giorni di attesa, le domande degli stagionali vengono respinte in blocco perchè INPS sostiene che non siamo lavoratori stagionali, quando in realtà rientravamo perfettamente nei requisiti.

Caos e panico. Senza lavoro e senza soldi, a fase 2 inoltrata. Qualcosa inizia a muoversi grazie al caos scatenato sui social. Scopriamo che il problema era il codice contrattuale di assunzione di ognuno di noi, in tutta Italia. Contratti a tempo determinato invece che stagionali nella forma, ma stagionali nella sostanza, e per molti di noi, da anni ormai.

Catalfo ci rassicura con vari post, nella quale promette che le nostre domande sarebbero state riesaminate e pagate. Finalmente una speranza. Dopo 15 giorni di attesa, poi, accade l’inverosimile: a tutti, in sincronia, i riesami automatici vengono nuovamente respinti alla data del 10 ottobre 2020. Cala nuovamente lo sconforto, è pura follia.

I bonus che attendiamo sono quelli di marzo e aprile e, tra poco, si aggiungerà anche maggio, per un totale di circa 2000 euro a lavoratore. Nel frattempo, le bollette si accumulano e si fa fatica a mettere anche qualcosa in tavola.

 

Da quanto è fermo e non prende stipendio?

Il mio contratto termina ogni anno il 30 settembre. Ho preso la Naspi da novembre a febbraio.

 

Catalfo ha parlato di un bonus 600 euro anche per stagionali di settori diversi dal turismo, anche assunti da agenzie. Lei non potrebbe rientrare in questa categoria?

No. Non siamo nè appartenenti ad altri settori, nè assunti da agenzie, nè intermittenti. I lavoratori di queste categorie avranno il loro bonus facendo domanda sul sito dell’INPS, mentre prima a loro addirittura non spettava. C’è stato un allargamento della platea, ma non ci riguarda.

 

Avete ancora fiducia sul fatto che la situazione si possa sbloccare?

La fiducia, personalmente, non mi manca, anche se ridotta al minimo. La situazione potrà sbloccarsi mettendo a confronto i nostri Unilav e verificando esclusivamente il codice ateco della struttura in cui abbiamo lavorato.

 

Come vede il suo futuro lavorativo?

Non benissimo. Nel mio caso, è un settore wedding, messo a dura prova dal Coronavirus, e che ha spaventato moltissime coppie di futuri sposi, portandole a rimandare il loro matrimonio. Sul nostro settore in particolare abbiamo notato quasi il nulla da parte del Governo. Il settore wedding muove molti miliardi del nostro PIL nazionale e purtroppo non sta ripartendo insieme agli altri settori. Anche prendendo il bonus di maggio, per noi sarà difficile vivere anche nei mesi successivi.

 

Cosa direbbe, in questo momento, al Presidente del Consiglio?

Se si rende conto di come in Italia tutto venga spesso rallentato dalla burocrazia e dai codici. Benela procedura di richiesta dei bonus, ma male le verifiche per i requisiti. Ci trattano come numeri, non come persone. Ci lasciano sempre in attesa, provocandoci spesso situazioni al limite della povertà. 

 

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