Concluso il mese di aprile, sono ancora tanti i lavoratori in attesa di ricevere il bonus 600 euro inizialmente previsto dal Decreto Cura Italia approvato a marzo: il sussidio era stato pensato per sostenere i titolari di Partita IVA e lavoratori autonomi, oltre che i liberi professionisti purché non iscritti ad altre casse previdenziali.
Le domande potevano essere inviate dal 1 aprile, ma per paradosso ancora molti stanno attendendo l’accredito dei soldi sul conto corrente. La situazione si era infatti sbloccata nella seconda metà del mese e, secondo i dati INPS, fino al 23 aprile erano state pagate già 3.4 milioni di indennità. L’ente previdenziale aveva provato a garantire tutti i pagamenti entro la fine di aprile, ma evidentemente così non è stato e qualcuno ha cominciato a ventilare l’ipotesi che fossero finiti i soldi.
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A questo dubbio aveva risposto direttamente l’INPS via Twitter, chiarendo che i fondi non erano finiti. anche a chi ha cominciato a chiedersi se l’ultimo giorno del mese sarebbe stata anche la data ultima per ricevere l’accredito del Bonus, l’ente previdenziale ha risposto ancora una volta in maniera molto chiara: i pagamenti potranno avvenire anche nei primi giorni di maggio.
Escluse dunque le 400mila domande già respinte, per coloro che vedono comparire ancora la dicitura “ancora in attesa di esito” di fianco alla propria richiesta, saranno regolarmente pagati anche dopo aprile. Pertanto, non solo chi non ha ancora presentato la domanda può ancora fallo, visto che non era stata fissata una scadenza finale, ma tutti coloro che sono aventi diritto al bonus riceveranno i soldi anche oltre aprile.
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Discorso diverso per professionisti e autonomi iscritti alle casse previdenziali private. Come indicato dall’INPS, queste hanno previsto un termine di scadenza della domanda del bonus relativo al mese di marzo, indicando nel 30 aprile il giorno ultimo disponibile: oltre questa data, non era più possibile presentare la richiesta. Ma per chi ha già fatto domanda prima e non hanno ancora ricevuto gli accrediti, non c’è nessun allarme: anche loro potrebbero essere pagati a maggio.