Nonostante sia ancora in fase di erogazione del Bonus 600 euro, il governo si prepara al nuovo bonus in uscita nel prossimo decreto, che aumenterà il bonus fino a 800 euro. Attualmente, però, la situazione è abbastanza confusa, visto che all’aumentare dell’importo corrisponderà anche uno studio e potenziale cambiamento dei requisiti per riceverlo, selezionando diversamente la platea di beneficiari.
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Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Gualtieri durante la trasmissione di Porta a Porta del 14 aprile, l’erogazione dell’indennità di aprile avverrà entro la fine del mese. Il ministro, però, non ha parlato solo delle tempistiche di erogazione, ma ha chiarito che chi ha già fatto domanda per il bonus partite IVA riferito a marzo, riceverà gli 800 euro (cifra ancora non ufficiale, ma definita verosimile) in modo automatico. Pertanto, per coloro che hanno già presentato la domanda all’INPS per il Bonus 600 euro in riferimento al mese di marzo dovrebbe essere esonerato dal dover presentare una nuova domanda per ricevere il bonus di aprile.
Il bonus dovrebbe essere versato entro fine mese, anche per recuperare il ritardo nell’erogazione della prima indennità, tra l’altro non ancora completata. Un ritardo che, come spiegato dallo stesso Gualtieri, è stato principalmente dovuto dalla necessità di creare una procedura ex novo apposita per il bonus, e non per un rallentamento dell’azione del governo.
Esiste però un nuovo problema da affrontare: poiché secondo le ultime indiscrezioni sarebbero stati ipotizzati dei nuovi requisiti per ricevere il bonus di aprile, cosa succederà per chi ha ricevuto il bonus per marzo ma potrebbe non rientrare nella platea a cui verrà assegnato il Bonus 800 euro di aprile?
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Secondo una note del responsabile Economia del PD Emanuele Felice, il Governo sta procedendo nella direzione di un rafforzamento e cambiamento delle misure prese dal Decreto Cura Italia, non soltanto per quanto riguarda l’importo, ma anche per la selezione dei destinatari.
L’ipotesi avanzata nelle ultime settimane era quella di prevedere un contributo di 800 euro graduato in base alla condizione economica e familiare, lasciando intendere che i possibili criteri di accesso potrebbero essere due: l’effettiva riunione del fatturato dovuta alle misure di contenimento del virus e il numero di componenti del nucleo familiare.
L’ipotesi, dunque, è assai concreta, ma come dovranno fare se non si dovrà fare una nuova domanda, basata sulla certificazione delle carte in regola? L’impresisone è che il bonus per le partite IVA stia prendendo la stessa piega dell’indennità per i professionisti, erogata dal Fondo di reddito di ultima istanza: alla vigilia dei pagamenti, il decreto Liquidità ha introdotto nuovi requisiti, bloccando quindi l’erogazione dei 600 euro.