A partire dal primo gennaio 2021 entrano in vigore o proseguono incentivi a favore di cittadini e famiglie italiane, con bonus che forniscono un sostegno economico per far fronte anche alla crisi provocata dalla pandemia di coronavirus. Si tratta di una serie di incentivi come bonus Irpef, assegno unico per le famiglie con figli, bonus mamma, bonus asilo nido, come anche il nuovo bonus sociale in bolletta. Ecco i requisiti per accedere e la platea di beneficiari delle singole misure. Con l’obiettivo di aiutare e sostenere almeno in parte le famiglie italiane e i lavoratori è stato approvato già a partire dal 1° luglio 2020, e prorogato anche per l’anno prossimo, il cosiddetto bonus Irpef. Con questa misura è stato introdotto un taglio del cuneo fiscale che si realizza con un bonus dell’importo di 600 euro per l’anno 2020 (dal 1° luglio 2020) e pari a 1.200 euro a decorrere dal 2021, se il reddito complessivo non è superiore a 28mila euro. Il bonus sostituisce il cosiddetto “bonus Renzi” da 80 euro mensili in busta paga. Nello stesso decreto viene introdotta una ulteriore detrazione dall’imposta lorda, sempre per i lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro dipendente e assimilato. Questa ulteriore detrazione è di importo diverso a seconda di due scaglioni: il primo se il reddito complessivo è compreso tra 28mila e 35mila euro, il secondo se questo è compreso tra 35mila e 40mila euro. Se il reddito complessivo percepito è maggiore di 28mila euro ma minore di 35mila, la cifra del bonus spettante è di 480 euro, aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 7mila euro. Questa la formula per il calcolo: 480 + 120 x (35.000 – reddito lordo annuo) / 7.000. Se il reddito complessivo percepito è superiore a 35mila euro ma non a 40mila, il bonus spettante è di 480 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40mila euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5mila euro. Tale ulteriore detrazione sarà stabilizzata dalla prossima Legge di Bilancio. Questa la formula per il calcolo del bonus: 480 x (40.000 – reddito lordo annuo) / 5.000. Ai fini del calcolo del reddito non si considera: l’abitazione principale, il reddito di cittadinanza, gli assegni familiari e gli assegni per il nucleo familiare, l’assegno di maternità per lavori atipici e discontinui, le indennità Covid19 previste dal decreto Cura Italia e dal decreto Rilancio, l’assegno di maternità e per il nucleo familiare concesso dai Comuni, il premio alla nascita, il bonus bebè e il bonus baby-sitting. Questo beneficio fiscale spetta ai percettori di reddito di lavoro dipendente di cui all’art. 49 del Tuir. Sono escluse le pensioni e gli assegni ad esse equiparate. Il bonus spetta anche ai percettori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, come per esempio i redditi derivanti da borse di studio, assegni, premi o sussidi per fini di studio o di addestramento professionale, o da contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Il bonus fiscale non spetta ai soggetti titolari di prestazioni al sostegno economico che sono esenti da Irpef, ma anche quelle che prevedono la tassazione separata. Quindi il bonus non spetta per esempio a chi percepisce il reddito di cittadinanza, ma anche l’assegno familiare, o anche le varie indennità di bonus erogate per l’emergenza Covid-19. Un bonus già esistente è quello cosiddetto bonus sociale, che dal prossimo anno prevede alcune novità: in particolar modo uno sconto diretto sulle bollette di luce, gas e acqua per le famiglie composte da molte persone e che siano in una condizione di disagio economico. Il bonus sociale per il 2020 è condizionato dalla composizione del nucleo familiare: famiglie con 2 componenti (sconto di 125 euro), famiglie con 4 componenti (sconto di 148 euro), famiglie con più di 4 componenti (sconto di 173 euro). Nel 2021, permetterà un sconto in bolletta alla stessa fascia di popolazione già coinvolta, ma con requisiti specifici: 1) Appartenere a un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro, oppure 2) Appartenere a un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure 3) Appartenere a un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza. Gli interessati non dovranno più presentare la domanda per ottenere i bonus per disagio economico presso i Comuni o i CAF. Sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per ottenere l’attestazione Isee utile per le differenti prestazioni sociali agevolate (es: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè ecc.). Non rappresenta sicuramente una novità il bonus asilo nido, rinnovato anche per il 2021. Istituito nel dicembre 2016, inizialmente prevedeva un contributo fino a mille euro per ogni bambino, ma l’importo è stato innalzato fino a 3mila euro nella legge di bilancio 2020: varia in base al valore ISEE della famiglia, con l’obiettivo di sostenere le famiglie italiane nelle rette destinate ai servizi di asilo nido, sia pubblici che privati e per le forme di assistenza domiciliare. Un altro sostegno esteso al 2021 (e anche al 2022) è il bonus bebè: viene corrisposto sotto forma di assegno mensile, fino al compimento del primo anno di età del bambino o fino a un anno dall’ingresso in famiglia, in caso di adozione. Come nel 2020, anche nel 2021 in presenza di figli successivi al primo, nati o adottati tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2021, gli importi del bonus bebè aumentano del 20%. Non c’è alcun vincolo di reddito Isee, ma sarà graduato in base alla condizione economica. Per famiglie con Isee fino a 7.000 euro l’importo del bonus bebè per il primo figlio è di 160 euro al mese. Se invece la famiglia ha un Isee tra 7.000 euro e 40.000 euro il bonus è di 120 euro al mese, mentre per Isee superiori a 40.000 euro o in caso di non presentazione l’importo mensile del bonus bebé è di 80 euro. Discorso a parte va fatto per l’assegno unico per i figli: dal 1° luglio 2021 arriverà anche per tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti, ma anche a disoccupati e incapienti. L’assegno partirà dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli. Sarà riconosciuto a tutti i cittadini italiani ed europei, ma anche ai cittadini extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia da più di 2 anni. Il suo importo varierà in base all’Isee e potrà arrivare fino a 250 euro al mese per figlio. In conclusione, dal 1° luglio 2021 i genitori potranno sommare il bonus bebè e l’assegno unico per i figli. Infine, non va dimenticato il cosiddetto bonus mamma: un incentivo una tantum dal valore di 800 euro, che spetta a tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza o a anche alle mamme che hanno preso la decisione di adottare un bambino minore o di prenderlo in affidamento, sia sul territorio nazionale che su quello internazionale