Bonus baby sitter 2020 – Tutto quello che c’è di nuovo da sapere

 

Come annunciato dal Premier Conte, le scuole rimarranno chiuse ufficialmente fino a settembre.

La Ministra della Famiglia, Elena Bonetti, in accordo con il Ministero dell’Economia, sta lavorando sulla possibile proroga del bonus baby sitter fino a quando le scuole non riapriranno regolarmente.

Il bonus di 600 euro verrà erogato dall’INPS e sarà utilizzabile per pagare le baby sitter regolarmente assunte.

A sostegno dei genitori, nasce un’altra ipotesi oltre a questa.

La proposta, infatti, è quella di dare la possibilità ai genitori di usare il voucher di 600 euro anche per pagare i centri estivi, così da fronteggiare il problema della gestione dei bambini nel momento in cui le attività lavorative riprenderanno regolarmente.

 

Come fare richiesta

Le prime istruzioni operative su come avanzare la propria domanda per ottenere il bonus baby sitter si trova nella circolare 44 del 24 marzo 2020, nella quale l’INPS spiega come fare richiesta, quali sono i requisiti e come funziona il Libretto Famiglia.

Importante ricordare che la misura può essere fruita solo in sostituzione dei congedi parentali. Lo scopo del bonus, quindi, è di pagare le prestazioni delle baby sitter a partire dal 5 marzo 2020, data in cui le scuole sono state chiuse in tutta Italia.

 

I destinatari

Ma a chi è destinato il sussidio? Il bonus è destinato ai genitori di figli di età massima di 12 anni. Per chi, invece, avesse figli con disabilità, non è previsto alcun limite di età. Il bonus spetta anche in caso di adozione o affido del bambino.

I genitori che svolgano attività di personale sanitario o che siano appartenenti alle Forze dell’Ordine, invece, avranno diritto ad un bonus fino a 1.000 euro.

I limiti da 600 a 1.000 euro non possono essere superati e l’importo spettante sarà indipendente dal numero di figli.

Non è possibile richiedere il bonus quando:

  • L’altro genitore è disoccupato o con strumenti di sostegno al reddito;
  • Se è già stato richiesto il congedo parentale.

 

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